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Antecedenti storici

La Storia della Fotografia è costellata di esempi elevati di declinazione del tema, tra i quali spicca la monumentale campagna fotografica della Farm Security Administration.  Sotto la direzione di Roy Stryker e con il contributo di autori del calibro di Walker Evans e Dorothea Lange, negli Anni Trenta e Quaranta del Novecento prese vita una monumentale opera fotografica collettiva che produsse diverse centinaia di migliaia di negativi in bianco e nero e a colori, oltre a materiale video. In un’epoca di crisi economica dovuta al crollo delle Borse del 1929 combinata con un cataclisma ambientale dovuto a errate pratiche agricole che dal 1931 al 1939 provocò siccità prolungata, tempeste di sabbia e conseguente improduttività dei terreni nell’area delle Grandi Pianure, milioni di persone persero ogni forma di sostentamento e abbandonarono un’area immensa denominata Dust Bowl (termine che designa anche gli eventi atmosferici e la catastrofe ecologica), un tempo prateria e poi granaio d’America spazzato via da tempeste di sabbia e polvere, tra Nebraska, Colorado, New Mexico, Oklahoma, Arkansas e Texas. Fu un esodo di massa verso Ovest, alla ricerca di lavoro agricolo e di sicurezza alimentare. Il New Deal pose in essere una serie di programmi di ricollocazione degli agricoltori, di sicurezza rurale e rieducazione agricola che lentamente consentì di attuare pratiche rispettose dell’ambiente e in grado di produrre sussistenza.

La pagina di grande Fotografia sociale e documentaria della FSA, tramite una narrativa incentrata sull’essere umano e le sue vicende, rappresenta ancora oggi una lezione di impegno civile e umanista in grado di sensibilizzare all’importanza del tema dell’agricoltura, dell’ecologia e della sicurezza alimentare. La documentazione fotografica risultante resta una straordinaria testimonianza autoriale, informativa ed emotiva insieme, da parte di fotografi considerati oggi Maestri assoluti del Novecento; alcune delle loro immagini, tra cui la Madre Migrante di Dorothea Lange del 1936, sono divenute iconiche, e costituiscono un monito ineludibile di grande attualità.
(Claudia Ioan)