La sensazione di sentirsi parte della Natura è un atteggiamento ecologista connesso, come riportano alcuni studi, a ciò che chiamiamo felicità. La devastazione ecologica che stiamo affrontando è probabilmente il suo contrario. Ecco una interessante riflessione di Susanna Bertoni e una possibile via per affrontare il tema Uomo-Natura.
Piera Cavalieri
Un possibile genere per affrontare il nostro progetto nazionale, oltre a quello documentario, è quello concettuale. “We are Nature”, del fotografo finlandese Christoffer Relander, è un progetto pluriennale che affronta il rapporto tra l’Uomo e la Natura, quel sentimento mistico di comunione, cioè, tra paesaggio naturale ed essere umano che si rifà alla corrente artistica e letteraria del panismo.
Il percorso creativo viene realizzato attraverso l’esposizione multipla dei soggetti, fusi in un tutt’uno, dando vita ad un solo sentire, scrivendo, così, la poesia dell’immagine finale.
Il confine tra il mondo naturale, rappresentato da foglie e rami dalle mille forme, e gli esseri umani, sagome indistinte come trasparenti contenitori, è incerto e nebuloso ed è impossibile stabilire dove finisca l’uno ed inizi l’altro. L’uomo ricerca costantemente il contatto con la Natura, un bisogno primordiale da soddisfare intimamente, cui non può sfuggire.
“We are Nature” è anche un monito alla necessità della preservazione dell’ambiente, non solo per noi ma per le generazioni future.
Qui una fotografia della VI serie “We are Nature” del periodo 2019-2020, mentre sul sito dell’autore è possibile visionarle tutte. (Susanna Bertoni)
https://www.christofferrelander.com/
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