La FIAF è stata la prima, e sinora unica, realtà ad aver strutturato e lanciato un progetto fotografico organico riguardante le problematiche ambientali, in funzione non solo di registrare “in pianta” l’attuale situazione italiana, a cavallo tra un passato di sfruttamento e scarsa preservazione dell’habitat naturale ed un presente che, pur ricco di contraddizioni, punta con decisione ad un futuro sostenibile, ma che ambisce ad essere anche un valido spunto per un’ampia riflessione di tipo culturale e sociologico.
Oltre 1000 fotografi si sono cimentati con le varie tematiche ambientali producendo una mole impressionante di immagini, mappando l’intero il territorio nazionale per restituire, in tal modo, una visione complessiva e non parziale dello stato dei fatti. Fotografi liberi di indagare e di muoversi, liberi di esprimersi attraverso i vari linguaggi della fotografia. E proprio questo è il valore aggiunto: una rete di persone che ha compreso l’importanza di un disegno più generale, fotografi consci del puzzle che tutti insieme vano a compore nell’ottica di un unico piano. Il 18 giugno 2022 sarà inaugurata la mostra nazionale presso il Centro Italiano della Fotografia d’Autore – CIFA – di Bibbiena, mentre circa 200 mostre locali, aperte in contemporanea in Italia, faranno da corollario.
Giunge quindi attesissima, l’8 febbraio 2022, la notizia che finalmente la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi entrano nella Costituzione italiana. La Camera ha infatti definitivamente approvato la proposta di legge costituzionale che modifica gli articoli 9 e 41 della nostra Carta. Il Senato lo aveva già fatto il 3 novembre scorso con la maggioranza dei due terzi. Avendo superato il previsto iter, entra in vigore da subito.
Ecco come cambiano i due articoli della Costituzione:
Articolo 9: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
Articolo 41: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.
I primi dodici articoli della Costituzione italiana sono afferenti ai “principi fondamentali” e si comprende, così, la portata dell’integrazione all’articolo 9. L’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi sono finalmente considerati un valore primario costituzionalmente protetto, anche nell’interesse delle generazioni future – novità assoluta nella formulazione di un testo costituzionale – e non un bene atto a soddisfare i bisogni dell’Uomo. Nel terzo comma, infine, un riferimento agli animali, altro inedito assoluto per la nostra Carta.
L’articolo 9 cita, poi, la “cultura” e se per cultura si intende il patrimonio di cognizioni ed esperienze acquisite tramite lo studio e la vita di relazione, utili alla formazione intellettuale e morale del singolo affinché possa acquisire una maggiore consapevolezza circa il proprio ruolo all’interno della società, il progetto fotografico nazionale della Federazione “Ambiente Clima Futuro” si inserisce perfettamente in questo ambito.
L’articolo 41, invece, è inserito nella parte dedicata ai “diritti e doveri dei cittadini” e la modifica rispetto al testo originale ribadisce chiaramente la subordinazione dell’attività economica all’ambiente.
Ancora una volta, dunque, la FIAF, attraverso il suo progetto “Clima Ambiente Futuro”, si è fatta promotrice di un progetto fotografico di grande spessore, del quale, in questo preciso momento storico, anche alla luce della recentissima modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana, se ne percepisce l’importanza e l’urgenza. Guardandosi bene dal dare risposte, ma fornendo uno strumento utile affinché possa essere avviato un dibattito pubblico di ampio respiro.
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Dipartimento Comunicazione
Susanna Bertoni
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