Gruppo di lavoro del Fotoclub L’Immagine di Borgomanero
LAB Di Cult 092 FIAF (Piemonte)
a cura di Monica Pelizzetti.
Siccità e alluvioni, bombe d’acqua, grandinate, violente perturbazioni che distruggono risaie e vigneti, non sono più eventi eccezionali ma le conseguenze del cambiamento climatico. Preservare le risorse naturali come i laghi, praticare la pesca rispettando i cicli naturali e tutelare la biodiversità sono esempi di modelli virtuosi così come la produzione di energia idroelettrica non inquinante, in continuo incremento e sviluppo lungo fiumi e torrenti, ma i km di elettrodotti impongono di non sottovalutare gli effetti collaterali sull’ambiente. Il fotoclub L’Immagine di Borgomanero racconta luci e ombre della gestione dell’acqua dolce, attraverso un insieme di visioni e riflessioni.
Piera Cavalieri
Il fotoclub L’ Immagine di Borgomanero ha pensato di partecipare al progetto nazionale Ambiente Clima Futuro con un approfondimento conoscitivo e critico sulla realtà ambientale che quotidianamente vediamo e viviamo considerandola scontata e permanente.
La scelta del gruppo di lavoro di approfondire la tematica ambientale legata all’acqua dolce si basa sul fatto che questo elemento caratterizza fortemente il nostro territorio, province di Novara e Verbania VCO, sotto tutti i punti di vista e ci ha permesso di riflettere con attenzione sull’importanza e sulle criticità dell’ idrologia sia a livello locale che globale.
Dalla formazione e modellamento delle peculiarità geomorfologiche della nostra zona in tempi remoti alla influenza sullo sviluppo storico culturale sociale economico delle popolazioni locali, l’acqua dolce è stata ed è la presenza costante di un elemento fondamentale che deve essere rispettato, protetto, accudito intelligentemente per mantenere il suo imprescindibile valore che deve passare alle generazioni future, non possiamo dimenticare che solamente il 2,5% della quantità totale di H2O presente sulla Terra è DOLCE quindi usufruibile.
Il termine DECLINAZIONI ha, nelle nostre intenzioni, un duplice significato:
- raccontare i diversi aspetti sia positivi che negativi impressi dalla presenza, dall’utilizzo e dalla gestione dell’acqua sulle e nelle nostre terre
- interpretare in modo differente e personale per stile e sensibilità dei componenti del gruppo “il racconto” dell’acqua dolce.
Ne risulta un lavoro che potremmo definire “collage” di visioni e riflessioni incentrate sul tema a noi così caro.
ACQUA BENE PREZIOSO
L’acqua è l’insostituibile bene prezioso che permette la coltivazione del riso e della vite, prodotti tipici del territorio collinare e pianeggiante del Piemonte nord occidentale. Le “vene delle risaie” sono i canali artificiali costruiti dall’uomo, è grazie a loro infatti che l’acqua viene trasportata nelle risaie mentre l’antico mestiere dell’acquaiolo, figura cardine nella gestione dell’acqua delle risaie è tuttora attivo e necessario. I cambiamenti climatici però generano sempre più frequentemente fenomeni temporaleschi improvvisi ed estremamente violenti chiamati “bombe d’acqua” durante i quali l’enorme quantità di acqua non viene smaltita dai canali e fuoriesce allagando boschi e paesi. Uguale discorso vale per i vigneti delle colline novaresi che necessitano la giusta quantità di acqua durante l’anno, ma subiscono i danni delle prolungate siccità come quelli delle piogge torrenziali o delle grandinate che rovinano germogli e grappoli.
TURISMO E PESCA SOSTENIBILE
La presenza di grandi laghi come il L. Maggiore ed il L. d’Orta influisce in modo determinante sulle attività economiche del territorio. In primo luogo c’è il turismo sviluppato a livello internazionale con una capacità di attrattiva paesaggistico-culturale ed accoglienza di antica tradizione, in aggiunta permangono tipiche attività come la pesca praticata sì a scopo economico, ma con metodi non distruttivi e rispettosi dei tempi necessari alla natura per rigenerarsi.
E-IDROELETTRICA PULITA E RINNOVABILE MA…
La presenza delle Alpi con i loro depositi naturali di acqua dolce sotto forma di nevai e ghiacciai ha fatto sì che dagli inizi del secolo scorso si investisse massicciamente sulla produzione di energia idroelettrica, attività che tuttora è in continuo incremento e sviluppo anche lungo fiumi e torrenti attraverso nuove tecnologie, e che interessa nel suo insieme la val d’ Ossola ed in particolare la Val Formazza con la presenza di numerosissime dighe, centrali elettriche ed elettrodotti. Un beneficio poter utilizzare energia elettrica prodotta in modo non inquinante, ma non si possono sottovalutare gli impatti invasivi sull’ambiente con tutto ciò essi comportano. Le dighe le centrali e le condotte forzate modificano pesantemente l’aspetto paesaggistico di ambienti che possiedono una bellezza incantevole (talvolta hanno implicato l’evacuazione e la sommersione di interi villaggi) e la presenza di centinaia di km di elettrodotti provoca il cosiddetto inquinamento elettromagnetico con effetti collaterali scientificamente provati sugli esseri umani e sulla fauna selvatica.
TERRE UMIDE
Tra collina e pianura si trovano zone in cui il terreno parzialmente impermeabile trattiene a lungo le acque piovane creando ambienti paludosi particolarmente ricchi di biodiversità animale e vegetale. Questi habitat a carattere temporaneo dove le acque stagnanti sono la caratteristica principale costituiscono una risorsa importante per la natura e vanno protetti e preservati, a questo scopo sono state costituite aree protette parchi naturali che comprendono le zone limitrofe dei laghi e dei fiumi.
LETTI VUOTI
Una visione nostalgica legata all’acqua che solca il nostro territorio. Questi corsi d’acqua, che tanto amiamo ascoltare nel loro lento scorrere, cederanno il posto ai loro letti aridi e sfatti, freddi, senza vita. Il ciclo dell’acqua sta subendo drastici cambiamenti a livello globale, con gravi conseguenze come siccità estreme e alluvioni che hanno portato negli ultimi anni a innumerevoli perdite umane. In questo quadro per nulla positivo, il nostro sguardo vuole essere un monito a ciò che stiamo lasciando a chi verrà dopo di noi, in questo mondo avviato verso il declino.
RI-CUCIRE
Il 2 e 3 Ottobre 2020 il piemonte viene investito da una violenta perturbazione. Nei fiumi e torrenti di biellese, novarese, valsesia, valsessera scendono 3 milioni di litri di acqua al secondo, un evento mai registrato prima. Queste immagini raccontano ciò che è successo in quei giorni, i ponti crollati, i territori separati dai corsi d’acqua, ma vogliono anche puntare l’attenzione sulla cura necessaria a ricucire il territorio colpito. Il filo di lana laddove c’erano i ponti, dove è mancata una strategia di gestione del patrimonio paesaggistico e naturale; filo rosso che è lì anche come monito e segnale di allarme per i grandi mutamenti climatici in atto.
MALE ACQUE
Non solo le acque correnti torrentizie e fluviali possono causare danni; anche le calme acque dei laghi quando esondano nell’arco di poche ora , si impadroniscono di tutto ciò che si trova sulle rive lasciando ogni volta costose conseguenze. L’intensità delle precipitazioni unita ad una mancanza di coordinazione tra gli enti che gestiscono i livelli delle acque lacustri e la portata degli emissari sono la causa di esondazioni sempre più frequenti nei grandi laghi dell’ Italia del nord.
SCIENZA E RICERCA
Tra le caratteristiche benefiche delle acque dolci grande importanza rivestono le proprietà terapeutiche e termali delle acque minerali ed oligominerali. Da secoli esse vengono utilizzate sia come medicinale per cure idropiniche sia per fangoterapie. Nel Piemonte nord orientale sin dalla metà del 19mo secolo sono note le proprietà curative e depurative delle acque minerali di Bognanco e di Crodo , tutt’oggi utilizzate in forma terapeutica e biocosmetica.
GENIUS LOCI AQUAE
L’ acqua come fonte di bellezza ed emozione. Il modo in cui ciascuno di noi percepisce e vive il paesaggio e l’ambiente che lo circonda è un misto di realtà oggettiva e di percezione individuale; quest’ultima frutto di stratificazioni temporali, storiche ed emotive che danno luogo a quella impalpabile sensazione chiamata GENIUS LOCI legata a luoghi di particolare interesse che tramandano nel tempo il loro fascino e la loro attrattiva. Nel nostro territorio molti di questi luoghi sono legati alla presenza fondamentale dell’acqua e dei segni da essa lasciati nel lontano passato. E’ compito nostro mantenere l’integrità di questi ambienti preservandoli al meglio.
Altri aspetti riguardano il rapporto che noi esseri umani abbiamo nei confronti dell’acqua e della sua gestione, comportamenti usuali ma troppo spesso incoerenti con le necessità e le urgenze che dobbiamo affrontare. Dalla distribuzione e conseguente dispersione delle acque potabili dovuta ad impianti ed acquedotti datati allo spreco quotidiano che inavvertitamente avviene nelle nostre case e nei luoghi pubblici per cattive abitudini, è doveroso prendere coscienza della gravità del problema ed assumersi quelle piccole ma importanti responsabilità personali.
Work in progress…
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