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Ci sono i film porno.

Porretta Terme – Trieste – Confesso di amare l’autogrill, i suoi eleganti panini, le sue bariste in divisa, i cassieri svelti, la dignitosa donna dei bagni, le parole crociate, le sfide piene di tensione agli orinatoi, gli avventori grotteschi, di cui accresco la delegazione, con la mia presenza seduta, concentrata, subliminale, fastidiosa, scribacchiante, angolosa, mentre bevo caffè, leggo, osservo tutti, sospettosamente tenuto sott’occhio, mastico molto lentamente, non do a vedere, mi innamoro, ho crisi mistiche,vado in coma, risuscito, predico, tengo in bocca il cucchiaino scoraggiando le bariste fino a che  si rassegnano a portarmi via soltanto la tazzina. E’ amore. Amo la delusione di quando si accerta che l’autogrill gemello, oltre il mar rosso autostradale, è molto meglio: luminoso, vivace e rampante, focheggiante, ancora senza avvisaglie di squallore, con il self service! E però, subito dopo, quella solidarietà dolente,  l’attaccamento  all’autogrill che ti è toccato, il senso di fedeltà che si prova verso lo sventurato, l’autogrill che sembra delegare a te l’invidia che la sua inanimata inerzia non può provare. Il tuo rientro in autogrill è pieno di fierezza per essere sfuggito alla più caduca delle lusinghe. E’ un amore dai risvolti adulti, evoluto, maturo. Che tentazione devo sopprimere, quando capito di notte, e l’autogrill sempre aperto e splendente,  pervaso del silenzio complice degli insonni, l’atmosfera reduce di qualcosa, o con su un mormorante pezzo evocatore e catartico – che tentazione di chiedere un cantuccio, dietro al bancone, o sul retro, fra le affettatrici, fra i ghiacci dove dormono le cotolette, i capri, di dormire avvinghiato a una rustichella filante di mozzarella, stringerla a me!  Questi i miei sogni, talvolta. Un luogo di sosta è essenziale, ma la lunga gamma di paccottiglia degli autogrill dimostra che l’essenziale deve mascherarsi di futilità. Lo stopposo pane dei panini rifulgere aureo; le brioche, con le pareti interne spilorciamente tinteggiate di crema, esibirsi bronzee e tondeggianti, ordinatissime. E per questa paccottiglia, sempre la stessa, anche nella disposizione, si arriva ad affezionarsi in maniera patologica, contraddizioni incluse, e a guardarla con lo stesso profondo ed emozionato automatismo con cui il marito devoto guarda sua moglie intenta alla toletta. E’ così. Non c’è modo di disamorarsi, ad esempio, dell’orsetto battimani, sempre pronto a festeggiarti con un battimani e una canzonetta. O della scelta musicale, necrofila, che pare attingere ai cimeli musicali ritrovati nelle casse di discutibili melomani appena riesumati, le zazzere anni ottanta, e i futuri segnati. C’è l’ubiquo tomo di Bruno Vespa, puntuale come un annuario,  per chi vuole erudirsi. Il libro di un dietologo che si vanta di aver affamato oltre venti milioni di persone. Il libro che sputtana la cospirazione globale, e quello che sputtana il libro che sputtana la cospirazione globale, e quello che sputtana il libro che ha sputtanato il libro che ha sputtanato. Ci sono i film porno, in dvd, con gli extra e il backstage ( radiografie degli attori, suppongo ), dai titoli pittorescamente lubrici e inclini ai calembour  ( ani e cavalli, la figa è bella, un uomo chiavato da un cavallo ), che oggi leggiamo con l’indulgenza affettuosa di una cosa fuori moda, senza più l’impellenza di scrutarci attorno guardinghi. Come fare a non appassionarsi alla lunga, struggente, cruenta contesa fra Antonella Clerici e Benedetta Parodi su chi insegni meglio a cucinare gli gnocchi?      

Matteo Fulimeni

© Giovanni Marrozzini

 

© Giovanni Marrozzini

 

© Giovanni Marrozzini

 

© Giovanni Marrozzini

 

© Giovanni Marrozzini

 

© Giovanni Marrozzini

 

© Giovanni Marrozzini

One Response to “Ci sono i film porno.”

  1. Luisa scrive:

    Complimenti Matteo.
    Mi è piaciuto leggere ogni riga del tuo racconto che fa molto “di passaggio”
    -porno “Take away” incluso-
    Mi piacerebbe pubblicare questo pezzo nel mio blog, dove naturalmente citerei sia il tuo nome che questo sito (per altro già incluso fra i miei link preferiti). Se ti va e se si può, fammi sapere. Se non ti va o non si può, prendila per una dimostrazione di stima.
    Ciao, Luisa.

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