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admin on 27, feb, 2012 in
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Palermo – Quattordici ore di traversata lemme lemme, e alle otto ci svegliano, picchiando contro le porte delle cabine. Ho perso l’alba sul mare, che immaginavo perlacea, riconciliante, e ora i miei occhi si aprono nella solita luce di ovatta ghiacciata, da bunker, e squadrano risentiti la rete del letto sopra di me, che, con ammirevole indifferenza, bada ad ombreggiare pure quella luce grama e ingrata. Alle botte segue un grido militaresco, che si sviluppa nel corridoio, allontanandosi assieme alle botte, ma è emesso dalle facce inappropriate di inservienti...
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