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Parlare della neve.

Sillico (LU) – Non lo troverete subito, ma se guardate bene potete intravedere un cespo grigio appollaiato all’ombra di un castagno, quasi un cespuglio; è un grosso batuffolo che trema tutto nel vento, è riccioluto e si ha paura che prenda il volo, sembra il suo destino, sta davanti alla valle meravigliosa piena di bave blu e di luce umidiccia prima che il sole cali. Lì dove sta tira un sacco di vento, e anche su di voi, sembra un gigantesco batuffolo di polvere in pericolo, guardatelo. Questo batuffolo non vi dice nulla finché non ne traboccano scuotendolo...
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Dodici lupe.

Sillico (LU) – La serata era finita, e a notte fonda sulla piazzetta fredda e ammattonata delle terme c’erano solo una dozzina di modelle in abito da sposa, sedute alla rinfusa  su seggiole di legno prese dalla platea, a riposare dopo la sfilata. Alcune erano sedute a terra.  Certe avevano gli occhi chiusi ma non stavano dormendo. Gli occhi di molte erano fissi e sgranati come quelli delle bambole, erano gli occhi di chi s’appoggiava alle gambe di un’altra, vacui e trafitti. La passerella era stata smontata sommariamente, i tecnici se n’erano andati, i...
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Mi sento solo.

Sillico (LU)  I – Captatio benevolentiae con cucchiaio di Maalox Fra Benedetto ha ottenuto il dottorato in Antropologia con Levi-Strauss all’École Normale Supérieure di Parigi negli anni pazzeschi di Foucault, Lacan, Barthes, Genette, Deridda, Deleuze, Guattari, Bataille e tutto il resto della composita combriccola. Ha rinunciato alla sua brillante carriera accademica e si è fatto frate. E io devo scrivere un pezzo su di lui. Mi sento solo.  Poi c’era il cinema. La politica. C’erano delle cose. II – Una premessa teorica proprio non richiesta.  E...
© Giovanni Marrozzini

Muoio senza di te.

Castelnuovo di Garfagnana (LU) I  Alberi, boschi. Una coltre fitta e scura su un panorama ascoso.  Alberi dalle forme gregarie, dimesse. Ho attorno a me un vuoto di consulenza, sul ciglio tortuoso di una strada montana. Domando dei rudimenti di botanica, senza i quali sarebbe impossibile riconoscere le piante che vedo, le più comuni e semplici, ovviamente. C’è questo vuoto di consulenza. Ma ecco come mi sembra la Garfagnana: spiccia, senza vezzi, un racconto di Carver; chine che si gettano l’una sull’altra togliendosi il tempo di digradare, cime che si stipano e...
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Straordinaria natura morta.

Castelnuovo di Garfagnana (LU) – Prima di scopare sono stati a Firenze, a un concerto del loro gruppo preferito, una delle prime cose ad avvicinarli quando ancora si stavano annusando ed erano solo amici e senza apparente motivo se non il timore di avere successo si mentivano a vicenda sulle loro intenzioni di stare insieme ed amarsi ed avere bisogno l’uno dell’altra. C’è una canzone del loro gruppo preferito che è la loro canzone d’amore: è una canzone di dieci anni fa, il gruppo non è più tanto sulla cresta dell’onda ma ha fatto la storia e quello di...