Una diversa falsità…

Una diversa falsità…

Ancora una declinazione all’insegna del “non dire cheese”: dopo quella classicheggiante di Thomas Struth, eccoci oggi con la declinazione glamour con “trucco” di Pat Pope, ritrattista che un paio d’anni fa animò una polemica con i Garbage che volevano usare una sua foto ‘aggratis’.

Considerato che il classico ritratto dell’alta borghesia, sfondo bianco e grandi sorrisi da falsità felice e sorridente era ormai superato, Pope si mise a sperimentare nuovi modelli visuali. È così che sono nati gli “Alt Family Portraits”, e i più recenti “Alt Business Portraits”, ritratti di persone normali ai quali Pope riserva lo stesso trattamento di postproduzione delle star.

La fotografia di Pope, decisamente scura, tendente al creepy, proviene dalla fotografia realizzata per le bande rock locali, che pur volendo quel genere di fotografia “moody” amata dai musicisti, raramente aveva il budget necessario per realizzarlo. Così Pope ha escogitato un modo per creare l’effetto senza dover ricorrere a centinaia di riflettori e al costoso equipaggio di supporto. Inizia col mettere in posa tutti i membri della band indicando le posizioni esatte dei loro piedi, per poi fotografare ciascun membro della band uno ad uno, e unire infine le diverse immagini con Photoshop. “Si è rivelata una grande strategia per lavorare con le famiglie. I ragazzi hanno difficoltà a rimanere fermi a lungo, ed è quasi impossibile scattare con tutte le persone di una famiglia allo stesso tempo dovendogli dare anche le istruzioni. In questo modo, ho lavorato uno per uno con ogni membro della famiglia, finché non ho un scatto finale del quale sono contenti”.

Ritratti dunque che mettono in scena una diversa falsità…

Attilio Lauria

 

www.patpope.com/alt-portraits/

One Reply to “Una diversa falsità…”

  1. Come si dice: il bisogno aguzza l’ingegno! E in questo caso in modo particolarmente felice.
    L’atmosfera ottenuta è ottima e regala alla scena una sorta di aurea ingessata che riesce, alla fine, a sdrammatizzare.
    Un esperimento tecnico che fa l’occhiolino alle tecniche di fotoritocco usate per inserire nelle fotografie le persone essenti.
    Tutti questi suggerimenti ci rendono consapevoli delle quantità di opzioni possibili, affinché il nostro lavoro riesca a sdoganarsi dalla banalità del deja vu!