Uno stimolante reportage realizzato in un posto speciale da una persona speciale, per sensibilità e curiosità intellettuale. “Oniontown” è un campo nel quale i suoi abitanti vivono ai margini della società, che Nadia Shira Cohen ha eletto a prototipo per la sua ricerca, facendone una specie di campo guida per l’elaborazione di una indagine fotografica sullo specifico tema. Un posto unico dove vivono gli americani poveri che la Shira Cohen ha scelto come metafora di un universo da indagare per comprenderne a fondo le complesse articolazioni comportamentali e le singolari dinamiche di vita. L’autrice americana ha osservato e interpretato il Luogo e la Gente del luogo per entrare con l’obiettivo della sua macchina “dentro” il contesto indagato. Lo ha fatto con un linguaggio adeguato, lineare, attuale, dando corpo a una trama iconica di buon pregio stilistico che affida al colore e ai dettagli alcune particolari connotazioni che danno specificità al contesto e ricchezza emotiva al “racconto”. L’autrice si è mossa con equilibrio e discrezione convinta che ogni comunità “chiusa” ha regole proprie. “All’inizio – racconta – erano chiusi, ma piano piano si sono aperti e alla fine sono diventata come un membro della famiglia”. Nadia ha indagato e scandagliato questo mondo singolare, nelle sue infinite sfaccettature nel quale ha scoperto sensibilità sconosciute, abitudini e tradizioni inedite, dinamiche di cui ignorava l’esistenza, tracce di storie straordinarie. Oniontown sorge lontana da New York, sulla route 22, immersa nei boschi di Dover Plains. “È una comunità in cui, all’interno di un gruppo di roulotte, vive un’unica grande famiglia”. … Un mondo capace di regalare sensazioni che è impossibile vivere altrove. Un reportage misurato, organizzato nella composizione, equilibrato nei cromatismi, che va al di là della semplice descrizione, penetra all’interno del contesto osservato, ne carpisce le atmosfere, i contenuti e le dinamiche del vivere quotidiano.
Biografia Nasce a Boston nel 1977. Inizia a coltivare la passione per la fotografia presso l’Università del Vermont, frequentando anche un semestre all’estero alla SACI School di Firenze. Al termine degli studi, lavora come free-lance per l’Associated Press a New York. Lavora poi per Sipa Pres e nel 2005 passa in VII, un’importante agenzia fotografica conosciuta a livello mondiale, con alcuni dei più talentuosi e sensibili fotogiornalisti al mondo. Nell’estate del 2007 si reca a Roma, dove, grazie alle tante esperienze, continua a raccontare le vite di persone che attraggono il suo interesse, che la commuovono, storie che sente di dover portare alla luce.