Daniele Cinciripini – The new townS


di Massimo Agus
Il progetto NewTownS esplora gli insediamenti abitativi costruiti dopo catastrofi naturali, nei quali vive una popolazione che ha abbandonato il proprio centro abitato d’origine. Finora le zone fotografate da Daniele Cinciripini, con la collaborazione di Serena Marchionni per le ricerche, sono state L’Aquila e il suo territorio, la zona del Vajont e San Felice sul Panaro. Il portfolio è un’indagine che va in cerca dei segni indelebili dei danni fisici ed emotivi provocati dallo spaesamento generato dall’evento catastrofico sui luoghi e sulle persone spostate dal sito abitativo originale. Il filo rosso che unisce le immagini diventa metafora dell’instabilità del presente: case ed edifici che un tempo erano punti di riferimento, detentori di sicurezza, testimoni del passato e della propria storia sono scomparsi per lasciare il posto a edifici distrutti e a luoghi anonimi incapaci di comunicare certezze. Le immagini degli interni sono connotate da un’atmosfera di silenzio e di solitudine che trasformano le case in scenografie teatrali, luoghi dell’instabilità, dell’insicurezza pur nella ricerca di una parvenza di quotidianità. La presenza straniata delle persone pone interrogativi rispetto alla realtà rappresentata, inducendo l’osservatore a riflettere su di essa, recuperando la valenza conoscitiva della fotografia e suscitando un atteggiamento analitico e critico. Questa sensazione è indotta dal contrasto tra la realtà mostrata e la composizione: la costruzione delle fotografie è simmetrica, ordinata, e questo ordine lascia spazio alla comprensione attiva e cosciente dell’osservatore. Costruendo una sequenza di situazioni e luoghi lontani l’uno dall’altro, il portfolio trova la sua coerenza combinando immagini degli interni e dei moduli abitativi delle New Towns con altre di edifici distrutti. Tutte sembrano scattate in uno spazio e in un tempo privi di coordinate: si avverte solo la calma e la staticità che si generano dopo il passaggio di una violenta catastrofe.
Biografia
Fotografo, photo editor per la rivista Primapersona e professore di fotografia presso l’Università di Teramo. Esperto di antiche tecniche di stampa fotografica, è membro del gruppo Rodolfo Namias di Parma. Nel 2012 partecipa a “Il metodo The Self-Portrait Experience® incontra la Psicoanalisi” di Cristina Nuñez e Serena Calò, presso l’Istituto Fromm di Bologna. Tra i numerosi riconoscimenti: Premio Flavio Faganello presso Rovereto Immagini 2008, Fotoleggendo Roma 2011 e 2° Portfolio della Strega Sassoferrato 2011. Nel 2013, con il progetto sulla pausa lavoro intitolato Ten Minutes, è stato selezionato per Format13 International photography Festival di Derby (UK). Primo premio Fotoconfronti Bibbiena 2014, con The New TownS. Utilizza il self publishing come il mezzo più congeniale per creare e veicolare i propri progetti. Tra i progetti libro si segnalano: Vorrei tra le mie mani il tuo viso che è terra (come la terra), vincitore Fotoleggendo, Roma 2011 e del Portfolio della Strega, Sassoferrato 2011. Green Life, con testi di Steve Bisson, realizzato in occasione della mostra personale presso Galleria Gallerati nel 2014.

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