Denis Giusti – Presente Passante


di Roberto Evangelisti
Denis Giusti con il suo portfolio “Presente Passante” propone una serie di immagini rivelatrici di un sentire interiore di ottimo spessore culturale. Trovare il significante, il formalmente rilevante in soggetti che si pongono, generalmente, fuori dalla sensibilità del comune vedere è una caratteristica costante in tutto il lavoro di questo autore. In un bel film autobiografico il fotografo americano Gregory Crewdson racconta: “…ero passato da quei luoghi molte volte ma solo adesso si rivelavano come un soggetto degno di essere fotografato…” Questa osservazione porta alla netta divisione tra il guardare e l’osservare. Fermarsi ad osservare è caratteristica comune di quei fotografi sensibili e culturalmente preparati che hanno saputo recuperare quella “lentezza dello sguardo” (Basilico) che permette di assaporare e godere di una realtà che si rivela ancor prima di averla raccolta fotograficamente. Tradizionalmente il guardare ed il fotografare sono stati considerati come atto unitario, ma la macchina fotografica, come nel caso di Denis Giusti, va intesa anche come estensione della propria personalità, che filtra il reale per aggiungere significato. Attraverso la ripresa di soggetti architettonici, l’autore mostra e mette in relazione luoghi che si sono modificati nel corso degli anni; spesso, all’interno delle singole immagini, sono presenti oggetti o strutture finalizzati ad una più efficace comunicazione. La descrizione visiva è composta da immagini essenziali presentate, giustamente, un po’ desaturate. La mancanza di un colore invadente e della figura umana vanno intesi come atti creativi che le avvicinano all’irrealtà. Creare rispettando la fotografia e la sua maniera di prodursi è un merito del fotografo che dimostra, caso mai ce ne fosse bisogno, che la fotografia creduto mezzo oggettivo per eccellenza può rispettare la sua definizione sociale secondo Bourdieu e contemporaneamente ispirare rimandi semantici in osservatori preparati.
Biografia
Nato nel 1972, vive e lavora a Verona. Si avvicina alla fotografia alla fine degli anni ’90, frequentando corsi di tecnica fotografica di base. Nel 2006 partecipa al workshop “Ricerca personale” condotto da Claudia Romiti al CIFA di Bibbiena: questa esperienza lo porta ad elaborare un nuovo e diverso modo di intendere la fotografia. Tra il 2007 e il 2009 nascono i primi progetti personali: “Io e me”, “Morte vegetale”, “L’ultimo giorno di lavoro”. Nel 2011 partecipa al progetto FIAF “Passione Italia” con un lavoro sui luoghi della Grande Guerra. Per accrescere il suo bagaglio di conoscenze storiche, culturali e visive, segue alcuni workshop con Guido Guidi, Gerry Johansson e Daniele Tanto. Tra i riconoscimenti ottenuti si segnalano il 3° posto alla 7^ ediz. del Festival Trentino Immagini e nel 2014 il 2° Premio alla 8^ ed. della medesima manifestazione. E’ fondatore dell’Associazione Verona OFF.

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