Fabio Domenicali / Nowhere – Vincitore Portfolio Italia 2025

Nowhere: opera vincitrice Portfolio Italia 2025
di Vincenzo Gerbasi
Con Nowhere, Fabio Dominicali ci invita ad esplorare un percorso intimo attraverso immagini del vero, realizzate in tempi e luoghi diversi e con un editing capace di ricreare il fascino di una realtà che non si trova da nessuna parte, poiché nasce nella mente dell’autore. I paesaggi naturali aperti e sconfinati, la maestosità delle montagne, le atmosfere silenziose e le inquadrature in “piano americano”, decise ma prive di giudizio, mostrano quanto forte sia stata per l’autore l’influenza del linguaggio estetico della cultura d’oltreoceano: non quella frenetica delle grandi città, bensì quella più isolata, ai margini della società, in cui lo spazio prende il sopravvento su un tempo che sembra essersi fermato. Nel suo lavoro è naturale il richiamo ai paesaggi incontaminati di Robert Adams o alle Prospettive americane di Joel Sternfeld, o ancora allo stile lirico e malinconico di Alec Soth. Anche la cinematografia ha lasciato un’impronta sulla modalità espressiva dell’autore: le sue fotografie sembrano uscire dalle atmosfere sospese di Twin Peaks di David Linch o dagli spazi sconfinati de I segreti di Brokeback Mountain di Ang Lee. Nowhere appare fin da subito come un percorso immaginario e poetico, dove prendono forma due serie di ritratti che mettono in evidenza la dualità della narrazione. La prima riguarda la natura in quanto tale, mostrata nella sua imponenza e matericità, nella forza dei suoi elementi e del suo ciclo vitale. L’altra mostra l’uomo, con il suo modo di imporsi e plasmare la natura, il legame con i suoi simboli e i suoi totem. Lo sguardo resta neutro, poiché non è del singolo individuo che si tratta, ma dell’essere umano in quanto tale, nelle sue forme, nelle sue età e nella sua autenticità come essere vivente. I colori caldi e accoglienti catturano l’attenzione e lasciano con il fiato sospeso chi è predisposto a condividere il viaggio, mentre l’uso combinato del linguaggio di un bianco e nero quasi materico, lo spingono alla ricerca di sensazioni altrimenti mascherate dal colore. Il raccoglimento attorno al focolare domestico, suggerito dalla foto di chiusura, contribuisce infine a intensificare la percezione di un incontro intimo e profondo. Come afferma lo stesso Dominicali: «Nowhere non è un luogo geografico, ma uno spazio mentale». Una ricerca visiva intima che, attraverso un crescendo emotivo di desiderio di connessione tra individuo e ambiente, porta ad una vera e propria fusione tra le due entità e alla realizzazione finale della loro coincidenza. Nowhere mostra immagini potenti e suggestive in un racconto coinvolgente ed evocativo, che ben si presta a un immaginario condiviso. Un invito a riflettere non solo su noi stessi, ma anche sul mondo che ci circonda, sui pericoli che nasconde e sulla bellezza che offre, ma anche sulla necessità di superare il significato letterale di ciò che viene rappresentato e guardare oltre la superficie delle cose.
Biografia
Nato a Faenza nel 1965, Fabio Domenicali scopre fin da giovanissimo la passione per la fotografia che diventa nel tempo il linguaggio privilegiato attraverso cui indagare realtà, memoria e percezione. La sua ricerca visiva si è consolidata in una serie di progetti autoriali che gli hanno valso premi, riconoscimenti e pubblicazioni su riviste di settore in Italia e all’estero. Tra i risultati più recenti si segnalano: il PORTFOLIO ITALIA 2024 con Teren Zielony, la selezione tra i finalisti del GOMMA GRANT 2025 con il portfolio Teren Zielony, la selezione del libro Teren Zielony al Dummy Award 2025 presso The PhotoBook Museum di Colonia, la finale del GOMMA Get Published 2025 con lo stesso progetto, oltre al Premio Editoriale Maria Nivis 2025 e al Premio Urban Book Award 2025, entrambi assegnati al libro Teren Zielony. Parallelamente alla sua produzione progettuale, ha sempre coltivato una fotografia diaristica e istintiva, che ha recentemente riscoperto attraverso la digitalizzazione del proprio archivio di negativi. Da questa esplorazione è nata l’esigenza di restituire su carta immagini e memorie rimaste a lungo celate, un percorso che nel 2014 lo ha portato, insieme ad Alberto Pasi, a fondare FLOW Photozine, una piccola etichetta indipendente dedicata alla pubblicazione di photozine e libri fotografici, con l’obiettivo di promuovere fotografie di archivio e ricerca personale.
























