Sara Musolino – 1999 Rinascita
…faceva freddo tanto freddo per essere maggio. Stavo andando in stazione ero in bicicletta, l’incidente è avvenuto tra me e una macchina che arrivava dalla mia sinistra, su una strada provinciale attorniata da campi, non ricordo altro… Così Sara Musolino introduce il suo portfolio “Rinascita”. Parole questa volta necessarie per narrarci le motivazioni e la storia di un incidente ora risolto che l’aveva obbligata alla sedia a rotelle e alle conseguenti operazioni chirurgiche. Fotografia come memoria. Non solo. Per l’autrice fotografia come capacità di autonarrarsi ed esorcizzare un momento, la paura, come mezzo per rinascere. Perché ogni cosa, come direbbe Roland Barthes, “interfuit”; il tutto non è solo l’evento, ma la sua conseguenza che rimane nella mente incancellabile come un film fisiologico. L’autrice ricostruisce non il fatto, ma la sua conseguenza attraverso un mezzo interiore che solo lei ha avuto, posseduto, sofferto… il privilegio dello sguardo. Metafore, simbologie, analogie. Tutto con il rigore strutturale della cornice scritta del quadrato che segna un persistere attraverso un’essenzialità di una narrazione che si svolge in otto immagini mai ripetitive. Una capacità di esplorare dall’interno il suo sguardo quasi paradossalmente nella dimensione corporea del sogno ricordo. E’ un elenco di “segnicoseambienti”… uccello morto, bicicletta tra i fiori, letto, finestra-alberi-tende, scarpe, scala. Memoria e sguardo quotidiano, cancellabile e incancellabile. La sua scrittura fotografica è un procedere lentamente, decisamente, quasi un gesto che ha la capacità di incorniciare l’evento, trasfigurarlo nella sua immaterialità. E’ tutto un alternarsi tra le cose e lo sguardo della memoria, simbolicamente espresso e superato nelle immagini stratificate, sovrapposte, sublimate nelle due immagini nella tensione simbolica dell’esterno. Alberi, vegetazione quasi irraggiungibile nella foto centrale vista come in una prigione dello sguardo, scritta con velature di tendaggi, griglie, in un rapporto interno-esterno che solo nell’ultimo scatto si risolve in una “Rinascita”. E l’abito resta appeso nell’ultimo scatto come il positivo di un’ombra d’estate.
Biografia
E’ nata a Manerbio nel 1983 e vive a Magenta (MI). Ha frequentato il Liceo Artistico sperimentale con indirizzo design e architettura, dove ha seguito un corso di fotografia in bianco nero. E’ iscritta al corso Culture e tecniche della Moda, presso l’Università di Rimini, avendo tra le altre materie anche la fotografia, con docenti Federcia Muzzarelli e Claudio Marra. Ha frequentato un breve corso laboratorio di fotografia con Mattia Candiotti a Rimini, durante il quale sono stati realizzati i cartelloni pubblicitari per il Carrer day dell’Università. Nel 2013 ha vinto un concorso di fotografia indetto dal Dipartimento di Scienze per la qualità della vita dell’Università di Bologna. Ha ripreso a fotografare circa 2 anni fa.