Ulderico Tramacere – La piovra


di Attilio Lauria
piovra /’pj vra/ s. f. [dal fr. pieuvre, che risale al lat. poly pus “polipo”]. – 1. (zool.) [nome con cui vengono indicati alcuni molluschi cefalopodi]. 2. (fig.) a. [persona priva di scrupoli che vive sfruttando altre persone] ≈ (spreg.) parassita, (spreg.) sanguisuga. b. [denominazione giorn. di organizzazione criminale mafiosa con ramificazioni molto estese] ≈ mafia.
E certo la tentacolarità delle accezioni metaforiche del titolo c’è tutta in questo lavoro di Ulderico Tramacere, conferendogli un respiro sicuramente più ampio della lettura immediata. Che inizia dal referente diretto, persino didascalico: quella piovra sul banco del mercato che racconta di una storia di pescatori, dura e identitaria. Di notti in mare, quando si è da soli nel buio che avvolge, e si sedimentano rapporti, amicizie fatte di gesti che hanno patria soltanto lontano dalla terra. Una storia viscerale, che si può provare allora a leggere partendo da qui, dalla metafora di un pesce appena pescato e ripulito delle interiora, il cui sangue unisce come un patto. Uomini, e mare: come non riconoscere in quel volto hollywoodiano, cui l’Autore affida la narrazione, l’epicità di questa storia senza tempo; come non riconoscere le braccia di Santiago segnate dalla lenza, o il volto di Manolin nell’oscurità. Poi, all’alba, tutto svanisce. Si sbarca, e inizia un’altra storia, più silenziosa, preparandosi ad un’altra notte. Ma il mare esige i suoi riti, e in quella frontiera indefinita, anch’essa viscerale, tra sacro e profano, si apre un’altra prospettiva. Forse allora è da qui che possiamo entrare in questo racconto, dall’ostentazione, su una t-shirt dall’apparenza innocua come il suo candore, di un doppiosensismo ruffiano e sdoganante: da preda, a destino che unisce nella notte di salsedine appiccicosa, la piovra diventa infine sponsor – metafora invasiva da fiction televisiva -, di una processione a mare. E da questa prospettiva, lontano dal banco del pesce, la piovra si smaterializza, facendosi presenza invisibile che ritorna a distendere i suoi tentacoli. Un lavoro dunque che si apre ad una progressiva stratificazione di senso, questo di Tramacere, felicemente disvelato da immagini dal b/n emozionale e intenso di grande vigore evocativo.
Biografia
E’ nato nel 1975. Tra i suoi lavori: Liber monstrorum de diversis generibus, bestiario onirico-simbolico classificato tra i venti finalisti del Portfolio Italia 2012; The magic eye, raccolta psicoseriale di fotografi pubblicata nel 2012; Il corridoio cinese (2010), non-progetto di quotidiana osservazione dei propri vicini di casa; Lente di Fresnel (poi Cinematografo), serie di ritratti amplificati per mezzo della stessa lente, presentata per la prima volta a FotoGrafia, Festival Internazionale della Fotografia (Roma 2009).

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