Pierfranco Fornasieri, classe 1969, vive e lavora a Torino. Amante della scrittura, si dedica alla fotografia da diversi anni: iniziando come autodidatta, si impegna col tempo in uno studio più approfondito applicandosi nell’esercizio della disciplina attraverso percorsi formativi sempre più importanti.
Dedicandosi con passione alla fotografia in maniera sempre attenta e puntigliosa, ha raccolto riconoscimenti e segnalazioni.
Abbina le tecniche digitali a quelle classiche e privilegia la realizzazione di opere fotografiche in bianco e nero. Assecondando in modo particolare una spinta introspettiva legata al tema delle scelte, lavora molto all’indagine di storie “possibili”, dedicando l’attenzione a scenari potenziali, all’intersecarsi e al dipanarsi di storie reali e ipotetiche, realizzando immagini fortemente evocative con il dispiegarsi di trame che si generano spontaneamente da situazioni di vita quotidiane. Predilige la metafora come strumento d’espressione.
Il lavoro di alcuni anni di ricerca si concretizza nella pubblicazione del volume fotografico “Seconde Storie” che, allestito in mostra di più di cinquanta immagini, trova un approdo espositivo al Museo Casa del Conte Verde – Rivoli (TO) nel 2017 per migrare in seguito a Venezia, Spello, Verbania, Berlino e al festival di Corigliano Calabro.
La sua produzione ha ricevuto negli anni attenzione e pubblicazioni, fra le quali le riviste “Gente di Fotografia” e “FotoIT”.
E’ membro del collettivo fotografico nazionale “Italian Street Eyes”.
Il suo lavoro fotografico è reso disponibile attraverso l’agenzia GTArt Photo Agency, con la quale ha collaborato a realizzare l’ambizioso progetto espositivo ed editoriale “Feeling Home”.
Nel 2021 viene nominato direttore della Galleria FIAF di Torino.
E’ uno dei testimonial FIAF del progetto nazionale “Ambiente, Clima, Futuro“.
“Ogni volta che agisco, in un modo o nell’altro, per produrre un’immagine c’è qualcosa che mi vibra dentro. La lancetta emozionale vendita nella zona rossa. L’adrenalina fa festa e la mia anima brucia in silenzio.” (P. Fornasieri)
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