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Terra Mala. Living with Poison. Stefano Schirato

Illuminare la compassione

Terra mala o terra dei fuochi, Campania 1474 Km quadrati tra le province di Caserta e Napoli avvelenati da rifiuti altamente tossici.

“E dove dovremmo andare?” questa è la risposta più frequente degli abitanti nella zona alla domanda di Stefano Schirato sul perchè  non si trasferissero.

Era il 1991 quando Mario Tamburino, camionista italo-argentino, fu ricoverato in ospedale a Pozzuoli per un improvviso bruciore agli occhi che gli impediva anche di vedere. Di lì a poco sarebbe diventato completamente cieco. Quel bruciore era provocato dalle gocce di una sostanza corrosiva fuoriuscita dai fusti tossici (ben 571) che lui stesso aveva caricato a Cuneo, in Piemonte, presso un’azienda specializzata nello smaltimento di rifiuti pericolosi, che dovevano essere sversati in un terreno nelle campagne di Sant’Anastasia, a Nord di Napoli. Dall’inchiesta che ne scaturì nacque la parola ecomafia...” Le scorie tossiche vengono interrate a circa sette metri di profondità con l’aiuto di ruspe, dopo le prime indagini la camorra inizia a utilizzare motocarri di piccole dimensioni per trasportarli e depositarli nelle campagne, dove vengono bruciati insieme a cumuli di pneumatici cosparsi di benzina. Alcune immagini dell’intera serie hanno il potere di farci avvertire l’odore ripugnante che brucia la gola fino alla nausea e che ammorba l’aria ogni santo giorno. Inevitabile chiedersi perché restare attaccati a quella terra mortifera, con un destino ineludibile. La mortalità per cancro ha raggiunte percentuali spaventose eppure ancora lì si vive o meglio si sopravvive. Dov’è il futuro? Esiste l’idea di un futuro possibile? La scelta di restare suggerisce rassegnazione, ma anche resistenza. Schirato racconta con potenza e tenerezza un’umanità disperata attraverso immagini, a tratti, di una bellezza scultorea. Nella selezione qui pubblicata non c’è lo scenario di devastazione, lo intuiamo, ma vediamo alcuni, tra i tanti, protagonisti inascoltati. L’autore, impegnato da anni sul legame tra inquinamento e conseguenti malattie, ha iniziato nel 2015 a documentare gli effetti della criminalità che ha inquinato la Terra dei Fuochi. L’avvelenamento è iniziato molti anni prima, ma non è cambiato nulla e i metalli pesanti continuano ad essere assorbiti, causando malattie respiratorie e cancro. Molte vittime sono bambini. La pandemia non ha fermato la criminalità e i roghi tossici. C’entra la pandemia con la devastazione ambientale? L’esposizione agli agenti inquinanti può aumentare la capacità infiammatoria del virus ? La scienza si sta interrogando su questo nesso e la correlazione sembra probabile.

Quel che a noi resta è la sensazione diffusa  che la natura non sia più disposta a farsi trasformare senza essere rispettata. È in questo contesto che si apprezza la straordinaria capacità narrativa del lavoro di Schirato, prodotto qualche anno fa e sempre di tragica attualità. Gli spettri che abbiamo creato in questo tempo, pur generoso di pace e prosperità, anche se solo per la parte più fortunata del mondo, sono rimasti invischiati nelle nostre terre. Ed è solo dalla profonda compassione che queste immagini suscitano che dovremmo ripartire, restando umani.

Piera Cavalieri

 

 

 

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