I Polëcenellë -Mostra Fotografica di Luisa Boscarelli
Carnevale di Alessandria del Carretto

I Polëcenellë
Carnevale di Alessandria del Carretto
Alessandria del Carretto, il più alto borgo del Parco Nazionale del Pollino, ospita un carnevale davvero particolare, dove tradizione e leggenda si confondono senza soluzione di continuità.
La festa prevede due momenti molto importanti: la vestizione e poi la sfilata. I protagonisti principali sono i Polëcenellë Bielle e i Polëcenellë Bruttë, due maschere di carnevale dai tratti particolari.
I Pulcinella belli, vestiti principalmente di bianco, incarnano l’apollineo, l’impulso della bellezza, la primavera. La cosa che colpisce di più è il “cappelletto”, un copricapo abbellito da nastri, piume, coccarde multicolore e svariati altri addobbi, tra cui il più particolare è certamente uno specchio. Altro accessorio fondamentale è “u scriazzu”, un bastone di legno lavorato dai maestri falegnami locali, a cui sono appese delle palline di lana colorate che propiziano fortuna e fertilità a chi assiste alla sfilata.
I Pulcinella brutti sono la controparte dei belli e rappresentano la disorganizzazione, il caos, il frastuono, il dionisiaco. Hanno un costume nero, il viso tinto di fuliggine o coperto da una maschera o da stracci e fanno scherzi pesanti a chi li incontra. La messa in scena dei Belli e dei Brutti è una lotta rituale tra la ricchezza e la povertà, tra la primavera e l’inverno, tra la luce e il buio, tra l’ordine e il disordine.
Tra gli altri costumi bisogna menzionare l’Ursë, una maschera bestiale con grandi corna, che è simbolo della forza oscura della natura e del bosco, che va domata e tenuta a bada; e la Coremmë, la Quaresima, che segna la fine del carnevale e l’inizio, appunto, della quaresima.