Personali fotograficheFIAF Campania

Gaetano Napolitano: Animo popolare

Nell'ambito della VIII edizione della Rassegna di Fotografia

Il lavoro fotografico racconta l’animo e la cultura del popolo Napoletano, rappresentandone i luoghi simbolo della città di Napoli dai quartieri spagnoli alla Sanità.

Questi quartieri, costituiti da un dedalo di vicoli con “Bassi”, “Edicole votive” e “Murales”, sono un autentico palcoscenico di arte, storia ed urbanistica che racconta le stratificazioni della città di Napoli e la sua storia lunga di quasi tre millenni.

Lo spirito e l’anima delle persone che vivono questi luoghi sono l’espressione di irresistibili contrasti che determinano una magica bellezza che difficilmente si può trovare in altre parti del mondo. Tali persone mostrano sempre grande gioia di vivere, ospitalità e disponibilità al dialogo, anche nei casi in cui la vita non è stata molto benevola.

I celebri Bassi Napoletani sono appartamenti che si aprono al piano terra degli antichi palazzi partenopei con soppalchi fantasiosi e scantinati che spesso diventano camere da letto o salottini. La cultura del basso è colorata con finte statue e piante per scongiurare il parcheggio selvaggio di auto o motorini agli ingressi delle loro abitazioni. Non è raro che lo spazio davanti ai bassi si trasformi in un vero e proprio salotto all’aperto con sedie sistemate per chiacchierare e prendere un caffè.

Inoltre, ciò che colpisce ed attira lo sguardo, sono le tante edicole votive, le quali svolgono una doppia funzione: simbolo della religiosità, profondamente viva nella venerazione della Madonna, e dare luce alle strade durante la notte.

I quartieri conservano ancora viva l’identità che li caratterizza, divenendo fortemente rappresentativi dell’anima popolare di Napoli. Tuttavia, con l’avvento del turismo degli ultimi tempi, tali quartieri stanno incominciando a perdere la loro originaria identità, dando vita ad un vero e proprio riscatto, mettendo in atto tutto il dinamismo insito nell’animo napoletano.

Con questo lavoro si è voluto congelare i luoghi e l’umanità degli stessi a come sono ora e prima che il turismo prenda il sopravvento.

 

Articoli correlati

Back to top button