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Gabriele Pinardi "LONDRA: 25 MAPPE” DAL 20 AL 29/09/2019 San Giovanni in Persiceto BO

LOCANDINA PINARDI WEB800
 

GABRIELE PINARDI

“ LONDRA: 25 MAPPE”

DAL 20/09/2019 AL 29/09/2019 SAN GIOVANNI IN PERSICETO (BO)

Luogo: Chiesa Sant’Apollinare – Inaugurazione venerdì 20/09/2019 –  ore 18
Orari: Dal lunedì al venerdì ore 18 – 22   –  sabato e domenica ore 10 – 12 e 18 – 22
Gabriele Pinardi, fotografo impegnato da anni – attraverso la produzione di cortometraggi, prima analogici poi digitali – nella ricerca del dialogo, della sovrapposizione e dell’intreccio creativo di immagini fotografiche e di sequenze video, mette ora a punto 25 quadri di una esposizione su Londra e ci invita ad entrare in ogni singolo pattern – le tracce su altre tracce di un caleidoscopio – per dipanare, da lì partendo, molteplici letture, storie virtuali, impensabili associazioni.
Seguace della convinzione di Aby Warburg che il divino risiede nel particolare, sa bene che la cornice della città tutt’intorno è talmente ampia che praticamente non esiste e la sua infinitezza la trova ritraendo e ampliando solo frammenti di vita. Sono, questi frammenti, soprattutto i segni spessi e sintetici da graphic novel, le figure da découpage incollate, le impronte dello stencil retoricamente normato, le stringhe di parole dirette, didascaliche o allusive che il fotografo individua, al di fuori dei circuiti abituali, sui muri di Camden Town, di Brick Lane o di Shoreditch. Li mescola con i rapidi scorci del traffico ripresi dall’alto (come a suggerire possibili itinerari), con i rari ritratti, con l’erettile profilo immobiliare di Londra, funghi pronti a diventare commestibili icone sulla linea dell’orizzonte turistico.
In ogni composizione, Pinardi rivela la propria fascinazione per l’eccesso figurativo, la tendenza a sfruttare il pieno come cifra di un pensiero ipersensibile a tutte le sollecitazioni e a processare gli elementi visivi con un originale onirismo di fondo e con un dinamismo decisamente vorticista. Si impadronisce con voracità degli oggetti e dei simboli insieme, ne vira colore e posizione e ne deforma l’aspetto, costringe lo sguardo a muoversi sulla superficie delle connessioni e a cercare i diversi livelli in profondità per cogliere significanti e significati.
Ciascun quadro, ciascuna “mappa”, porta un titolo: l’autore non si rifugia – come parrebbe scontato per lavori di questo genere – nell’untitled, preferisce didascalie intuitive, di un understatement a volte ironico, che possono essere il punto di partenza – ma non obbligato – per la lettura del testo fotografico e, al contempo, per una interpretazione della metropoli.
Info:fotocineclub.ilpalazzaccio@gmail.com
http://palazzaccio.wix.com/fotocineclub

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