Mostre, Proiezioni, Incontri

Mario De Biasi – Budapest 1956

Mario De Biasi, Budapest, 1956

Mario De Biasi

Budapest 1956

Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie, Maniago

a cura di Italo Zannier

15 ottobre – 20 novembre

lunedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica: 9.30-12.30 / 15.30-18.30;

martedì e mercoledì: 9.30-12-30 (ingresso libero)

inaugurazione sabato 15 ottobre

http://www.craf-fvg.it/mostra-2015-1149-mario-de-biasi-budapest-1956-a-zagabria.php

Mario De Biasi (1923 – 2013) per oltre quarant’anni fu protagonista della fotografia europea, non soltanto di quella giornalistica, nel cui settore ha lungamente operato, soprattutto per Epoca, con instancabile entusiasmo, a volte con eroismo, come nel memorabile reportage sulla rivolta ungherese del 1956.
Epoca, settimanale allora diretto da Enzo Biagi, tra il 23 e il 24 ottobre 1956 inviò De Biasi a Budapest, dove vi arrivò in modo fortunoso e rimase – unico fotografo europeo con Erich Lessing – per ore sotto il fuoco dei rivoluzionari, documentando l’ingresso dei carri armati sovietici, i massacri, la rabbia, i morti impiccati nelle strade e il dolore della popolazione.
Il risultato di questo breve ma intenso soggiorno furono immagini crude e senza retorica, a testimonianza dei fatti che infiammarono la capitale ungherese nell’ottobre-novembre di quell’anno.
Fotografò in tutto il mondo, rivoluzioni, uomini famosi, paesi sconosciuti. Fotografò vulcani in eruzione e distese bianche di neve al Polo, a 65 gradi sottozero. Si dedicò pure a una ricerca estetica sperimentale europea. Una sua opera venne scelta da Otto Steinert, che la volle presente nella storica esposizione “Subiektive Fotografie 2”, del 1954, mentre si avviava un nuovo corso della fotografia italiana, intesa come prodotto culturale primario della modernità.
Mario De Biasi fu per sempre legato alla fotografia, che studiò perseguendola nel sublime, dal reportage al ritratto, dal paesaggio alla macrofotografia, con un particolare amore per la natura, della quale cercò di scoprire i paesaggi segreti. “La macchina fotografica – ha scritto di lui Bruno Munari – fa parte ormai della sua anatomia come il naso e gli occhi.”
Fece numerose mostre in Italia e all’estero, realizzò diversi work-shop su come fotografare la natura da vicino e sul fotoreportage, e pubblicò oltre quaranta libri di sue fotografie.
Nel 1982 venne insignito del Premio Saint Vincent di giornalismo e nel 1994 ricevette il Premio Friuli Venezia Giulia Fotografia.
Oltre che fotogiornalista Mario De Biasi fu anche un apprezzato disegnatore, nel marzo 1992 espose una cinquantina dei suoi “disegni a colori” alla Galleria Grafica e Arte di Bergamo.
La mostra viene promossa dall’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria e dal CRAF.

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