Jannah Theme License is not validated, Go to the theme options page to validate the license, You need a single license for each domain name.
Mostre 2013

Portfolio Italia 2012

Identical Twins
di Francesca Ardito

A volte gli esseri umani si trovano a vivere un’esistenza condizionata dai giochi imprevedibili della genetica, tra questi i gemelli omozigoti perché sono due persone che nascono insieme, con lo stesso patrimonio genetico e identici tratti somatici.
Quando il processo creativo del fotografo nasce dalla curiosità verso questi fenomeni naturali, egli può essere coinvolto in un’esperienza intima che va subito oltre la logica ed entra nello straniamento di un’irresistibile attrazione. Fu così per Diane Arbus, ed è accaduto anche a Francesca Ardito da quando ha conosciuto il dolore di una persona prostrata dalla perdita della sorella gemella.
A differenza dalla Arbus che pose lo sguardo sulla varietà di persone segnate da uno stigma come: i gemelli, il nano, la donna cannone, l’uomo gigante, ecc… L’Ardito si spinge a cogliere interamente il senso più profondo solo nel fenomeno dei gemelli omozigoti.
La coppia di gemelli è una variabile genetica umana paradossale che se ben osservata può risvegliare domande ancestrali sul significato del “Sé” e il senso dell’altro. Colpisce come nella coppia di gemelli sia evidente un’esistenza tra due persone dove l’alterità è labile perché ognuno deve rapportarsi col proprio doppio e a volte con inspiegabili fenomeni che riguardano le sfere immateriali della percezione e anche molto, molto oltre…
Il portfolio “Identical twins” è un’opera di natura concettuale che compone l’idea centrale sia con l’immagine fotografica che con la parola. In esso l’autrice osserva il fenomeno dei gemelli secondo due direttrici: la diversa età e la diversa etnia. Mentre con la parola enuncia i comportamenti conseguenti allo stigma, con le immagini interpreta quel deteminato aspetto considerato.
Le fotografie ci parlano col tono elegante della stampa al platino e ci soprendono con la bellezza rivelatrice di rappresentazioni artefatte del concetto scritto a lato dell’immagine.
L’ampia conoscenza delle culture del mondo di Francesca Ardito, mette in gioco una gran varietà di segni e simboli di diversi popoli della terra e ci fa comprendere come il fenomeno dei “gemelli omozigoti” possa così tingersi di misteriose trame esistenziali e diventare sempre più complesso e attraente.
Silvano Bicocchi

Biografia
E’ nata nel 1974, vive a Rapallo (GE). Dopo il Diploma di Liceo Linguistico, decide di soggiornare per un periodo di circa quattro mesi presso una famiglia “alla pari” a Cambridge in Inghilterra. Qui, oltre a frequentare un corso di inglese per stranieri, si iscrive ad un circolo fotografico per amatori; in questo ambito nasce la sua passione per l’estetica fotografica e per il ritratto. Ritornata in Italia, si iscrive alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Genova, ma insoddisfatta dell’ambiente universitario, inizia a lavorare come “receptionist” presso gli alberghi più prestigiosi della riviera ligure. Dopo sei anni di intensa attività, nel 2000 decide di inseguire il suo sogno: “la fotografia”. Si trasferisce a Milano per un periodo di due anni. Presso l’Istituto Europeo di Design frequenta un corso professionale serale di fotografia di Moda e di Ritratto. Riesce a farsi assumere da una prestigiosa Agenzia di pubblicità di Milano la Red Cell e collabora con importanti art directors e copy writers. Oltre a conoscere personalmente i lavori dei fotografi più popolari e celebri del panorama pubblicitario internazionale, si confronta con una realtà nuova, il mondo della moda e della pubblicità. Tornata a Rapallo, riprende l’Università e si laurea in Comunicazione Interculturale. Continua a fotografare per se stessa e decide di approfondire la sua conoscenza in psicologia sociale, dello sviluppo e in antropologia. Si appassiona a queste tematiche e cerca di iniziare nuovi percorsi fotografici che la spingano ad instaurare un vero rapporto umano con i soggetti fotografati, prediligendo i bambini e gli adolescenti. La sua vuole essere una narrazione profonda e sincera e non una aberrazione delle vicende umane.

 


Sunday, Back Home
di Milo Montelli

Indubbiamente, quello di Milo Montelli è un lavoro molto personale, intriso di significati profondi e pervaso di una intimità delicata, rivelata poco a poco in una atmosfera rarefatta di realtà e di sogno, in cui l’Autore, tornato nella vecchia casa dove ha trascorso la sua infanzia, indugia nella ricerca degli angoli più familiari e nei vecchi album di famiglia.
Questo cammino, intrapreso a piccoli passi, è scandito da immagini semplici, sintetiche ed efficacemente composte, dove ogni cosa ha il sapore dei ricordi, evocati con nostalgica melanconia e con il languore e la tristezza che ci prendono sempre pensando al tempo che passa.
La storia, pregna di un verismo assordante, è, in fondo, una delle tante che esistono nella vita quotidiana e, per questo, ha il pregio dell’attualità; un connubio di realismo e di sentimento universale dove l’uomo sembra non voler soccombere al suo destino e desidera rivivere, prima che inceda il tramonto, l’essenza di quei giorni.
Tutto si svolge sottovoce, in un silenzio composto e struggente, con un turbamento sofferto dolcemente, quasi con amore, interrotto all’improvviso da visioni dirompenti in cui l’azione e la stasi sono sinonimi di una medesima comunicazione, mentre il fragore dei sensi non è più intimamente custodito e subito ci rapisce.
Coerente appare, allora, l’utilizzo del formato quadrato e dei colori tenui, come pure la scelta di un bianco e nero forte e toccante. Quelle immagini, infatti, non costituiscono una “disomogeneità”, ma il mezzo espressivo del linguaggio fotografia finalizzato ad una precisa idea in un preciso contesto.
Il ricordo, tema primario della sequenza, tende qui ad esaltare la poetica e diviene momento lirico, il contrappunto di una espressività sensuale di luce e di ombra.
L’opera di Montelli è invero una parentesi della sua esistenzialità; un aspetto sfiorato dalla freschezza e dalla spontaneità di una idea liberata, a mano tesa, con le note del rintocco magico del tempo.
Marcello Ricci

Biografia
E’ nato a Jesi (AN) nel 1982. Inizia a scattare fotografie all’età di 19 anni, appassionandosi da subito alle tecniche di sviluppo e stampa e in bianco e nero. Approfondisce l’utilizzo di diverse macchine fotografiche analogiche (medio e grande formato, foro stenopeico, Polaroid). Nel 2007 si laurea in Psicologia e nello stesso periodo intensifica lo studio della fotografia contemporanea da autodidatta, con particolare interesse per l’origine della fotografia a colori, espressa sia in autori italiani (Chiaramonte, Ghirri e Guidi), che stranieri (Shore, Eggeleston). Nel 2011 fonda il collettivo “luoghicomuni”, composto da 13 giovani fotografi italiani emergenti. Nel 2012 inizia una collaborazione con la “Galleria Portfolio” in Senigallia (AN) dove espone alcuni lavori. Nell’aprile del 2012, con il progetto Sunday Back Home, vince la prima tappa di Portfolio Italia 2012 al festival della fotografia di Citerna (PG). Nel mese di settembre 2012, lo stesso progetto viene selezionato da Rui Prata ed esposto al festival “Encontros da Imagem 2012” a Braga in Portogallo. Nel settembre 2012, con il lavoro Without us si classifica secondo agli International Photography Awards, sezione non-pro, nella categoria “Collage”.


Turkish Blue Gold
di Tommaso Protti
Il mastodontico progetto turco GAP, avviato già dalla seconda metà degli anni Settanta prevede la realizzazione di otto dighe e otto centrali idroelettriche lungo il bacino del Tigri e di 14 dighe e 11 centrali elettriche lungo quello dell’Eufrate. La costruzione degli impianti porterà alla sommersione di intere aree e al dislocamento di migliaia di persone senza che ancora sia stato definito un piano di risarcimento e di compensazione per la perdita delle abitazioni e delle terre coltivate. Gravissima e irrecuperabile sarà l’alterazione degli ecosistemi fluviali e la perdita di millenari patrimoni archeologici. La realizzazione del complesso piano idraulico darà alla Turchia il potere di concedere acqua ai paesi confinanti, determinando nuovi equilibri politici nella regione mesopotamica. Come il petrolio anche l’acqua sta avviandosi ad essere una risorsa naturale messa a servizio più del potere che della vita umana. Sarà soprattutto il popolo curdo a farne le spese: già senza patria, i contadini resteranno senza terra, costretti ad abbandonare i loro villaggi.
Il fotogiornalismo è innanzitutto testimonianza capace di svelare eventi spesso oscurati dal pur continuo flusso di notizie poste alla nostra attenzione. E’ un’operazione che unisce alla fotografia un testo descrittivo del tema affrontato: l’unione di due linguaggi produce una conoscenza più approfondita. Il patto che l’autore fa con il suo pubblico è quello della massima onestà intellettuale, in cui la necessità delle scelte e dei tagli di una realtà complessa è vissuta come atto responsabile, destinato a rappresentare gli eventi più che a interpretarli. Non è una generica e impossibile ricerca di obiettività, ma una mediazione tra la corretta informazione e l’inevitabile, ma auspicabile, sentire caratteristico del fotoreporter. Tommaso Protti registra gli ambienti in fase di modificazione, le nuove città, le difficili condizioni di vita e lo stretto legame degli abitanti con la propria terra, stabilendo un’empatia che gli permette di rappresentare la voce di chi non ha potere.
Nella raccolta delle tracce del vissuto, nella realizzazione di immagini che creino domande, nell’estremo rispetto del soggetto sta la forza del suo fotogiornalismo: lavorare sulla coscienza e sulla conoscenza per cambiare il mondo.
Cristina Paglionico

Biografia
E’ nato a Mantova nel 1986 e cresciuto a Roma. Ottenuta la laurea in Scienze Politiche presso l’Università Roma Tre, inizia a dedicarsi alla fotografia e si trasferisce a Londra, conseguendo un Master in fotogiornalismo presso il London College of Communication. Dal 2011 porta avanti un progetto a lungo termine sulla regione dell’Anatolia sud-orientale in Turchia e continua il suo percorso di crescita fotografica e professionale. I suoi interessi per le problematiche sociali che caratterizzano il mondo contemporaneo lo portano ad esplorare le complesse tematiche geopolitiche ed ambientali che influenzano la vita quotidiana dei popoli e delle comunità etniche. I suoi lavori sono stati esibiti in Italia, Regno Unito e Croazia. Il suo lavoro “Turkish Blue Gold” è stato premiato in diverse competizioni quali l’International Photography Award (IPA), il Foto8 Summershow e l’Organ Vida International Photography Festival.

Back to top button