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Mostre 2015

Pier Paolo Badoglio

Omaggio a Pier Paolo Badoglio
Galleria FIAF 17 aprile – 15 maggio 2015
Inaugurazione venerdì 17 aprile, ore 21
Presentazione di Elisabetta Lucido

Nato nel 1923 a Torino dove ha sempre vissuto, di professione impiegato, si avvicina alla fotografia all’inizio degli anni ’60. Nel 1962, su invito di Renzo Muratori, aderisce alla sezione fotografica del Centro Culturale FIAT, diretta da Rinaldo Prieri. Durante la sua lunga carriera ha praticato un po’ tutti i generi fotografici, eccellendo in particolare nel ritratto e figura e raccogliendo numerosi premi in manifestazioni nazionali e internazionali, tanto da meritare le onorificenze di AFIAP nel 1966 e EFIAP nel 1977. Nel 1976 viene nominato Segretario della Commissione Artistico-Culturale della FIAF e, successivamente, direttore della Fototeca Nazionale, carica che lo impegnerà con ammirevole dedizione per oltre vent’anni, raccogliendo, schedando e archiviando oltre 30.000 immagini. Per la serietà con cui ha svolto il suo compito, la FIAP lo insignisce del titolo di ESFIAP. Muore nel 2012.
Le immagini di Pier Paolo Badoglio, a qualunque genere esse appartengano hanno tutte un comune denominatore che le contraddistingue: l’eleganza raffinata e per certi versi poetica. I ritratti femminili poi, rivelano il rapporto empatico che riusciva ad instaurare con le modelle, sempre persone comuni di cui faceva emergere i sentimenti più intimi , trasmettendo quell’emozione che solo chi lavora con il cuore può trasmettere. Punto forte dei suoi ritratti gli occhi, sempre perfettamente a fuoco, sfumato e velato il resto del volto dando origine ad immagini etere e delicate.
La stampa effettuata personalmente rivela dei bianconeri accattivanti, dove il gioco il gioco luce/contrasto rivela anche in questo caso una cura attenta dei particolari, che ritroviamo anche nelle foto a colori dove è attratto dai colori forti e dai piccoli dettagli. Sempre, in ogni immagine colpisce l’equilibrio compositivo, l’ordinata disposizione dei soggetti, delle luci e delle ombre. Quello stesso ”ordine” che gli ha permesso di costruire e di gestire la Fototeca Fiaf.

 

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