Paola Agosti
Riprendiamoci la vita: immagini del movimento delle donne (1974-1982)
La fotografa, nata a Torino nel 1947, ha dedicato la sua vita professionale a documentare le trasformazioni sociali, i movimenti e il clima di cambiamento che negli anni ’70 sconvolsero il Paese. Ha viaggiato molto: Europa, Sud America, Stati Uniti e Africa, ma ha realizzato un corpo importante del lavoro a Roma, dove si è trasferita nel 1968. Non solo una reporter ma anche una ritrattista che ha incontrato e fotografato i leader politici, uomini e donne di cultura e artisti di fama internazionale. Ha indagato la fine della civiltà contadina del Piemonte più povero e le vicende dell’emigrazione piemontese in Argentina.
L’abbiamo definita una reporter, un termine corretto e forse desueto, eppure non esaustivo nel disegnare una donna che appartiene al suo tempo, vive partecipando a ciò che accade con l’irrefrenabile passione di testimoniare, collezionando giorno per giorno le cronache dei giorni convulsi negli anni dei tumulti, nei luoghi dove molto si discute e in quelli dove si alzano le grida: le manifestazioni di piazza. AI movimento femminista dedica una profonda e costante attenzione; Paola Agosti è ovunque ci siano i cortei, nella casa delle donne di Via del Governo Vecchio a Roma, nei gruppi di autocoscienza e nelle assemblee, con la macchina fotografica sempre addosso, osserva e riprende. A lei dobbiamo un lavoro straordinario, conservato con cura in scatole perfette, archiviato con metodo attento e personale. A lei siamo grati per la testimonianza di un tempo che oggi, a distanza di quarant’anni, ci sembra lontanissimo e le cui battaglie consentono a noi e alle generazioni future, una maggiore libertà e possibilità di autodeterminare la propria vita. Sono gli anni del referendum sul divorzio (1974) e, successivamente quelli della battaglia per la depenalizzazione dell’aborto. Si mette in discussione il ruolo delle donne nella società, si lotta per gli asili nido, contro la violenza, l’isolamento e il lavoro domestico. Attraverso i suoi libri sul femminismo troviamo tutti questi elementi legati alla storia del movimento da cui emerge con forza la presa di coscienza delle donne. La sua lunga ricerca, infatti, è stata paragonata al diario di un’intera generazione femminile.
Paola Agosti ci conduce, attraverso un viaggio fotografico puntuale e attento, a tratti poetico, nel la grande storia attraverso i volti, corpi e gesti, delle migliaia dei suoi protagonisti. Non siamo più di fronte a una massa indistinta, qui c’è l’umanità in un caleidoscopio vibrante di energia, rabbia e gioia di cui possiamo quasi risentire l’eco delle voci.
Tra i suoi numerosi libri ricordiamo: Riprendiamoci la vita. Immagini del movimento delle donne, Savelli Editore, 1976. Immagine del “mondo dei vinti”, Mazzotta, 1978. San Magno fa prest, Priuli e Verlucca, 1981. La donna e la macchina, Edizioni Oberon, 1983. Dal Piemonte al Rio de la Plata. Immagini di emigrazione, Regione Piemonte, 1988. Caro cane, La Tartaruga, 1997. El paraiso: entrada provisoria, FIAF, 2011. Il destino era già lì, Araba Fenice, 2015. Con Giovanna Borgese: Mi pare un secolo. Ritratti e parole di centosei protagonisti del Novecento, Einaudi, 1992. C’era una volta un bambino. Ritratti e autoritratti d’infanzia, Baldini&Castoldi, 1996.
Sue fotografie fanno parte delle collezioni permanenti del Musée de l’Elysée di Losanna, del Museo Nacional de Bellas Artes di Buenos Aires, dell’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma, dell’Accademia Carrara di Bergamo, del MAST di Bologna e del Museo Alinari di Firenze.
Dal 2002 è tornata a vivere a Torino dedicandosi alla cura di vari volumi sulle memorie familiari, storie individuali che s’incrociano con la Storia. (Con Camilla Bergamaschi: Giorgio Agosti nelle lettere ai familiari, Inside-out edizioni, 2004. L’edera e l’olmo. Storia di Livio, Pinella, Ada e Alberto Bianco, +eventi edizioni, 2007. Con Marco Revelli: Bobbio e il suo mondo. Storie di impegno e di amicizia nel ‘900, Nino Aragno Editore, 2009). •
