Mostre

Elisabetta Castellano e Barbara d’Urso : due sguardi.

Sabato 3 ottobre 2018  – ore 17:00
A Sestri Levante –  Palazzo Fascie – C.so Colombo

l’Ass. Carpe Diem, L’A.C. di Sestri levante, la Mediaterraneo Servizi. e il riconoscimento della Fiaf

Presentano: Elisabetta Castellano con “La magia< dello sguardo”
Barbara d’ Urso con “Germogli”

Dude progetti apparentemente diversi ma che hanno, grazie alla poetica emozionale,, molte assonanze.

“Germogli”

Davanti a questo progetto ci sentiamo subito avvolti da una potente forza comunicativa. I nostri occhi sono attratti dalla freschezza di alcuni atteggiamenti che, catturati dal “carpe diem” fotografico, ci regalano attimi di gioia disponendoci all’ascolto emozionale.
Iniziamo così a “leggere” questo racconto che ha l’aura di una favola felice della quale sono protagoniste due bambine vivaci, solari, curiose, sempre attratte dalla scoperta. Un affacciarsi alla vita che per avere pienezza di valore ha bisogno del contatto con l’altro da sè, condividerne calore, luce, cura. Barbara d’Urso, con coerenza poetica, ci guida nella profondità dei sentimenti che questo portfolio vuole narrare e lo sa fare con una partecipazione speciale perché parla dei suoi “germogli”, quelli che da lei sono nati e che ben conosce e ama. Decidere di descrivere una storia caratterizzata da un risvolto autobiografico è quasi audace. Farlo vuol dire svelare i propri pensieri, aprirsi, mettersi a nudo. L’autrice però, forte del suo ruolo di madre, riesce a farlo con armonia e leggerezza cogliendone l’essenzialità.
Ci regala fotografie attraverso le quali anche la scelta cromatica contribuisce a rafforzare la comprensione. Variazioni tonali che si accordano ai cambiamenti degli stati d’animo di fronte agli accadimenti mutevoli della vita. La trama prevede una partenza di complicità e condivisione a cui segue un momento di felicità dato da una corsa gioiosa. Impronte disegnate sulla sabbia aprono il viaggio e fanno camminare i nostri pensieri, riempiendoli di significato. Poi, ecco, un seguire di situazioni e momenti, spesso simbolici, del percorso esistenziale delle protagoniste. Sarà anche il gioco fotografico dello sfocato e del valore dato alle ombre ad esprimere al meglio quelli che sentiamo essere i misteri dell’esistere.
Un’attenta e introspettiva narrazione che ci coinvolge perché sa andare oltre la storia personale diventando collettiva.
Orietta Bay

 

GERMOGLI
di Barbara d’Urso

Amo il concetto di “passaggio”, come qualcosa che arriva, lascia la sua orma e riparte. Un concetto che associo al Tempo, alla Vita, alla Natura… come testimonianza profonda eppur effimera di materia e spirito. Un equilibrio perfetto, che si manifesta nei germogli che nascono quando quel passaggio ha attraversato la nostra anima…
I germogli sono fatti di carta e parole, di colori e cotone, di suoni e immagini, di paure e conoscenza, di dolore e speranza…
Sono quello che da noi nasce e che vogliamo trasmettere, insegnare, urlare… in un continuo passaggio di esperienze, civiltà e vita.
“Cuore, se un ignorante ti dice che l’anima, come il corpo, è mortale, rispondi che anche il fiore muore, ma i semi rimangono.”(Kahlil Gibran)

 

Biografia

M’innamoro della fotografia a scuola (media): un professore illuminato accoglie un laboratorio di foto, sviluppo e stampa. Quando scatto una foto della Baia del Silenzio dalla finestra della mia classe, e vedo apparire l’immagine nella vaschetta offuscata dal liquido dello sviluppo, esattamente come i miei occhi l’avevano vista, scopro la “magia” della fotografia. Avevo tredici anni. Ho appeso e incorniciato quella fotografia.Da allora non ho mai più posato la macchina fotografica.
Con la mia prima reflex e con le altre, che mi hanno accompagnato come autodidatta da sempre, ho fotografato come esigenza naturale; inizio a stampare da sola le mie fotografie con il mio vecchio meraviglioso ingranditore Durst 609. In camera oscura passo giornate intere, immersa nella magia.
Iscritta alla Facoltà di Architettura, decido di approfondire anche l’arte della fotografia attraverso lo studio, con figure accademiche di riferimento. Chiedo di poter seguire come uditore il corso di Frederick Clarke, professore di fotografia all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, per due anni, due volte a settimana. Conosco Ernesta Caviola, architetto-fotografo, grande interprete di ciò che mi affascina. Con loro partecipo al workshop di fotografia “I segni deboli di un grande paesaggio” dove mi avvicino al banco ottico. Divento architetto nel 2001. Da questa data mi dedico alla professione, sempre fotografando. Nel 2017 mi iscrivo all’associazione fotografica CARPE DIEM e alla FIAF per riequilibrare i giusti pesi nella mia vita. Per il 69° Congresso FIAF e Penisola di Luce realizzo il mio Primo Portfolio “LINEA SPEZZATA” come necessità di espressione.
E la mia anima ricomincia a vibrare.
La Magia dello sguardo
di Elisabetta Castellano

 

 

“L’acqua è come uno specchio che fa da filtro e ci rimanda immagini oniriche, astratte o fantastiche, che ci portano con il pensiero a un’altra dimensione. La realtà e lo spirito: due dimensioni che coesistono e si fondono in un unico profondo respiro”.

Con queste parole, Elisabetta Castellano, autrice di “Paesaggi improbabili” ci manifesta il pensiero che è sotteso a questo progetto e traccia per noi anche quello che possiamo definire “l’iter visivo” adatto a comprenderlo.
Davanti a queste immagini dalle calde e varie tonalità cromatiche siamo immersi in un caleidoscopio di forme e sensazioni, una sorta di intreccio emozionale. Certi di aver riconosciuto alcuni luoghi e di aver trovato un qualcosa di familiare, a tratti, ci accorgiamo di accenni a segni che appartengono al nostro vissuto. Ma basta un giro d’onda e la visione cambia. Qualcosa muta rispetto a quello che pensavamo di riconoscere, si mostra diverso, trasformato, un altro apparire. Una realtà ricreata che pare smaterializzarsi e nella levità sprigionare un’ideale musica che il movimento dell’acqua crea. Immagini che cullano i nostri pensieri e li accompagnano verso un percorso ideale, nel regno del sogno e dell’immaginario. Un tuffo nell’armonia e nella bellezza che trascende.
Orietta Bay

 

Biografia

Sono nata a Genova, città, dove vivo.
Ho sempre amato la fotografia, ma l’attività analogica è stata esercitata in famiglia. Nel 2006, col passaggio al digitale, mi sono aperta al mondo, cercando di migliorare la tecnica e approfondire la cultura fotografica. Amo i particolari e il colore mi cattura.
Molti dei miei scatti sono realizzati nella mia città.
Alcune mie fotografie sono pubblicate: nel sito “Fotoincontro”, club online di Figline Val d’Arno, dove sono stata selezionata fra gli autori, nella rivista FIAF Liguria (diverse edizioni), nel 2007 nella rivista FOCUS e nel 2011 nel libro “una Giornata Particolare” progetto fotografico “Passione Italia”.
Ho realizzato le foto per il calendario 2017 dell’Associazione Agorà di Lavagna.
Da otto anni con i miei scatti seguo il progetto teatrale dei ragazzi del Liceo Classico “Delpino” di Chiavari.
Ho esposto in mostre collettive a Villanova d’Albenga, Valle d’Aosta e Sestri Levante.
Sono socia dell’Associazione Carpe Diem di Sestri Levante e sono responsabile della sezione fotografia del Casana Club (Circolo Dipendenti Banca Carige).

 

 

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