“Mare Nostrum” di Enzo Romagnoli – Fotoclub Potenza Picena

Questo di Enzo Romagnoli è un omaggio al Porto e alla sua gente. Le immagini raccontano l’identità del luogo mediata dall’obiettivo e meditata dall’autore, frutto di sopralluoghi, ricerca, incontri e cordialità nei rapporti umani. Un rapporto caldo, come si evince dagli sguardi complici dei soggetti fotografati, forse gli ultimi a portare avanti un lavoro che i giovani non vogliono più fare. La vita del pescatore è dura e non da neanche più le soddisfazioni di una volta; quelli che rimangono esibiscono bei volti rugosi che parlano con dignità e saggezza e braccia forti che ancora hanno voglia di essere attive.

Romagnoli ha documentato la loro attività giorno e notte, li ha seguiti con discrezione, a volte da lontano, quando la sua presenza poteva essere d’intralcio, più spesso da vicino per entrare nei particolari, per essere più incisivo nei significati, o più semplicemente perché la sua voleva essere anche una vicinanza affettiva, nei momenti di lavoro e ancor più in quelli di relax.

E speriamo che il tempo in cui il pesce si potrà comprare solo al mercato sia lungo a venire.

La divisione in due capitoli formalmente distinti non è casuale: il linguaggio del bianco-nero è più consono al racconto delle storie umane, conferisce più sostanza, eliminando le distrazioni portate dal colore. Che invece è più chiassoso, più stimolante, come si addice alla realtà di una comunità dedita al turismo. La scelta di lavorare con le Polaroid permette poi di ottenere risultati con un’impronta più personale, se proprio non vogliamo dire artistica. L’intervento di manipolazione agendo con pressioni più o meno forti sull’emulsione, prima della reazione completa dei chimici, consente di aggiungere sfumature di toni dove vuole l’autore, mentre lo strumento usato per la pressione produce segni e punti che diventano struttura, dando luogo ad immagini ancora più uniche.

Lavorando sui bordi si possono ottenere effetti di cornice, quinta o sipario, per meglio mostrare lo spettacolo di un’estate che si vorrebbe non finisca mai. Ma finché ci saranno queste fotografie siamo certi che l’estate non finirà.

Claudio Marcozzi