Mostre

Questioni di Famiglie

Si inaugura sabato 17 giugno, al CIFA di Bibbiena, “Questioni di Famiglie”, mostra che propone un racconto storico della famiglia, dagli archivi dell’Associazione per la Fotografia Storica, fino agli album social.

L’inaugurazione della mostra sarà preceduta da una tavola rotonda con i 9 curatori, che trasmetteremo in diretta streaming sulla pagina Fiaf FB.

Con la consapevolezza della vastità dell’argomento, i curatori hanno scelto alcune fra le diverse, possibili tematiche rappresentative dell’argomento, per offrire spunti di riflessione e stimoli ai fotografi che si apprestano a partecipare al progetto nazionale.

Tatiana Agliani ha curato la sezione La famiglia vista dai giornali. Nella presentazione la curatrice scrive:

“…il settimanale illustrato si rivela una fonte preziosa per leggere i cambiamenti nel modo di intendere la famiglia nella società italiana. Attraverso pagine di giornali e fotografie, la sezione della mostra richiama momenti e aspetti dell’evoluzione della rappresentazione della famiglia sulla stampa dal secondo dopoguerra ai primi anni del Duemila”.

Massimo Agus, curatore della sezione La famiglia tavola, ci spiega che:

“La superfice delimitata della tavola apparecchiata è lo spazio dove la famiglia italiana negozia le sue dinamiche e costruisce i suoi riti e le sue abitudini. È il luogo dove agiscono i rapporti interni tra i membri della famiglia, si stabiliscono le abitudini gastronomiche e si celebrano le cerimonie speciali. … Le fotografie scelte … ci raccontano il rito del pasto della famiglia italiana durante questi ultimi 25 anni. Ma ci raccontano anche il modo come i diversi autori hanno guardato al fenomeno della famiglia e ai suoi cambiamenti”.

Giovanna Calvenzi, che ha curato la sezione La Famiglia in posa, con 16 immagini che abbracciano il periodo dal 1946 al 2016, afferma:

“Nella realizzazione dell’immagine, fotografo e famiglia si confrontano e ognuno persegue necessariamente un proprio intento. Il risultato è la fotografia di una famiglia in posa, ma spesso l’immagine è più veritiera di quanto lo siano le intenzioni delle parti in gioco”.

Attilio Lauria si è dedicato alla Famiglia Social con una installazione che prevede anche video:

“Oltre a smentire quanti sono sempre incautamente pronti a profetizzare la morte di qualcosa, famiglia e fotografia in primis, questa ricognizione sui social fa emergere alcuni elementi significativi: dal punto di vista linguistico e delle funzioni si conferma che la fotografia di famiglia produce, anche nella versione social, delle rappresentazioni simboliche”

Antonio Maraldi ha selezionato le immagini relative alla sezione La famiglia nel cinema italiano. Egli scrive:

“A ben vedere, il tema della famiglia e dei rapporti familiari attraversa da sempre il cinema italiano e tocca in pratica tutti generi, dalla commedia al film d’autore. Si potrebbe affermare che i registi abbiano soprattutto raccontato o storie d’amore o storie di famiglia…”

Lucia Miodini, che ha curato la sezione Memorie familiari, scrive:

“Nella ricerca contemporanea s’individua la persistenza di poetiche accomunate dal riuso della fotografia familiare, pur tenendo conto dei diversi orientamenti e stili espressivi che caratterizzano l’opera degli autori. Sono fotografi e fotografe appartenenti a diverse generazioni che interrogano le pratiche, le forme di presentazione e le articolazioni narrative della memoria familiare… Accomuna tutte queste esperienze il superamento dei confini tra tempo reale e memoria, tra autenticità e contraffazione, tra appropriazione e simulazione del reale.”

Una cella dedicata all’Album di famiglia è presentata da Claudio Pastrone.

“Tra i tanti Album di famiglia, oggetto che, da quando la fotografia e la sua produzione è diventata alla portata di tutti, è stato per anni presenza consueta nelle case, abbiamo scelto un caso particolare. Una coppia, che dal 1980 ai giorni nostri ha raccolto e conservato in 43 modesti album/raccoglitori migliaia di fotografie. Le pagine aperte appese alle pareti sono un omaggio al ricordo personale e privato della loro storia familiare e affettiva.”

Nella cella adiacente Michele Smargiassi propone un’operazione concettuale dal titolo La famiglia senza posa.

“…Due sguardi differenti raccontano la famiglia italiana attraverso la fotografia.

Il secondo è uno sguardo pubblico, quello dei fotografi professionali, dei fotogiornalisti, dei fotografi artisti, dei fotoamatori… Il loro posto è la pagina del giornale o del rotocalco, l’album professionale, comprato bello che fatto, o la parete della mostra.

Il primo è uno sguardo privato, autoriflessivo, tecnicamente assistito dalle fotocamere economiche e automatizzate… Sono le foto delle vacanze, delle cresime, delle comunioni, delle occasioni felici.

Ma c’è un terzo genere di fotografia che coinvolge la famiglia. Uno sguardo selvaggio, involontario, mai codificato, che sfugge sia al controllo dell’osservatore esterno che all’autocontrollo del nucleo familiare… Nelle cartoline turistiche, ad esempio…”

La famiglia postbellica è il titolo della sezione curata da Enrica Viganò.

“A guardare indietro di settant’anni scopriamo – scrive la Viganò – una struttura familiare così diversa da quella dei giorni nostri che diventa difficile immaginare le tappe di un’evoluzione così rapida e radicale. Ma dopo gli anni bui del fascismo, dopo le privazioni della seconda Guerra Mondiale e con la ritrovata libertà, è stato tutto un concorso di energie positive e nuove visioni ad accelerare il cambiamento (ancora in atto) nella società occidentale…”

Con la curatela di Renato Longo e Claudio Pastrone, nel corridoio del CIFA trovano posto immagini storiche tratte dagli archivi dell’Associazione per la Fotografia Storica e dagli archivi della FIAF, la Fototeca Nazionale FIAF di Torino e l’Archivio del CIFA di Bibbiena. Immagini che dalla metà dell’ottocento a tempi più recenti ripropongono un percorso frammentato e ideale della fotografia che ha per soggetto la famiglia.

 

Articoli correlati

Back to top button