A REGGIO EMILIA la mostra di MARGARET BOURKE-WHITE

RIDUZIONE INGRESSO per i TESSERATI FIAF a 10 €

Chiostri di San Pietro, Via Emilia San Pietro 44/C, REGGIO EMILIA

( https://www.chiostrisanpietro.it/ )

Orari di apertura:

Giovedì e venerdì: 10-13 e 15-19

Sabato, domenica e festivi: 10-19

Aperture straordinarie:

24 Novembre, 8 Dicembre: 10-19

dal 26 al 30 Dicembre e dal 2 al 6 Gennaio: 10-19

1° Gennaio: 15-19

CHIUSO il 25 e 31 Dicembre

Ultimo ingresso un’ora prima dell’orario di chiusura

INFO: https://www.palazzomagnani.it/exhibition/margaret-bourke-white/

https://www.chiostrisanpietro.it/eventi/margaret-bourke-white-lopera-1930-1960/


a cura di Monica Poggi
promossa da Fondazione Palazzo Magnani in collaborazione con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

 

MARGARET BOURKE-WHITE
 L’opera 1930-1960

25 ottobre 2025 – 8 febbraio 2026

 

Attraverso circa 150 fotografie, la mostra racconta il lavoro, la vita straordinaria e l’altissima qualità degli scatti di Margaret Bourke-White, capaci di raccontare la complessa esperienza umana sulle pagine di riviste a grande diffusione, superando con determinazione barriere e confini di genere.

Le trasformazioni del mondo, cuore della ricerca di Bourke-White, trovano posto sulla copertina del primo numero della leggendaria rivista LIFE, si leggono nei suoi iconici ritratti a Stalin e a Gandhi, nei reportage sull’industria americana, nei servizi realizzati durante la Seconda guerra mondiale in Unione Sovietica, Nord Africa, Italia e Germania, dove documenta l’entrata delle truppe statunitensi a Berlino e gli orrori dei campi di concentramento.

Margaret Bourke-White, Soldato americano chiacchiera con una ragazza tedesca che prende il sole nella Berlino del dopoguerra. Germania, 1945. Margaret Bourke-White/The LIFE Picture Collec-tion/Shutterstock

Costretta ad abbandonare la fotografia a causa del morbo di Parkinson, dal 1957 Bourke-White si dedicherà alla sua autobiografia, Portrait of Myself, pubblicata nel 1963. Morirà nel 1971 a causa delle complicazioni della malattia.

Suddivisa in 6 sezioni tematiche, l’esposizione ripercorre, oltre alle tappe salienti della carriera di Margaret Bourke-White, anche la profonda umanità e l’incredibile forza del suo carattere. Donna libera e anticonformista, Bourke-White seppe imporsi in un mondo dominato dagli uomini, diventando negli anni Trenta una delle figure femminili più celebri d’America. Con uno sguardo capace di passare dall’imponenza industriale alla vulnerabilità dell’essere umano, l’artista ha saputo coniugare sensibilità artistica e coraggio civile, lasciando un segno profondo nella storia della fotografia del Novecento.

Margaret Bourke-White, Una famiglia condivide una risata mentre taglia fette di anguria su un tavolo da cucina coperto di giornali. La foto è stata scattata per un servizio di fotogiornalismo, in-titolato “Separate and Unequal”, sulla disuguaglianza razziale e le strutture segregate a Greenvil-le. Greenville, Carolina del Sud, 1956. Margaret Bourke-White/The LIFE Picture Colle-tion/Shutterstock

Durante il periodo di mostra, con un programma di incontri pubblici con i più importanti specialisti del settore, sarà approfondito il cosiddetto Secolo americano, insieme di caratteri storici, culturali, ideologici, economici e sociologici che hanno segnato il secolo trascorso e ancora incidono profondamente nella cultura e nelle vicende del presente.

 

La fotografa di LIFE Margaret Bourke-White, vestita con una tuta di volo in pile e con la macchina fotografica aerea in mano, in piedi davanti al bombardiere Flying Fortress dal quale ha realizzato fotografie di guerra durante l’attacco statunitense su Tunisi. Algeria, 1943. Margaret Bourke-White/The LIFE Picture Collection/Shutterstock

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