Post n° 1 – La fotografia privata e pubblica
Umberto Dolcini, Piazza del Popolo – Pesaro
E’ Luigi Ghirri che ci introduce al concetto di fotografia privata e fotografia pubblica.
Per fotografia privata porta l’esempio dell’album di famiglia.
Per fotografia pubblica l’Atlante geografico. Nulla di più semplice e chiaro!
Ma perché il Ghirri ha sentito la necessità di approfondire questo concetto?
Anche una fotografia privata può essere una bella immagine e come tale può piacere a tutti!
Ma fatalmente una bella fotografia che esprime degli affetti privati, contiene messaggi non comprensibili da tutti perché sono del tutto personali. Quindi per fotografia pubblica si intende quell’immagine che, oltre ad essere esteticamente gradevole, comunica dei significati comprensibili da tutti in quanto affronta temi di comune interesse.
Probabilmente per Ghirri è stata la risposta a una sua impostazione mentale di fotografo professionista che viveva con la fotografia pubblica. Per noi saper discriminare tra l’una e l’altra è un importante concetto di cultura fotografica.
E’ evidente che in un progetto come “Passione Italia”, dove le immagini devono rappresentare agli italiani il proprio paese, le nostre immagini saranno efficaci solo se saranno fotografia pubblica.
Allora apriamo l’Atlante di Ghirri e vediamo come sono le fotografie che lo illustrano.
Ritraggono luoghi e persone in modo tale che prevalga il valore informativo che la fotografia possiede.
Normalmente i luoghi sono ben riconoscibili e scelti tra quelli distintivi di quella località.
La gente è quella tipica ed è ritratta nella normale vita quotidiana peculiare di quelle popolazioni.
Grazie a questi accorgimenti le immagini sono rappresentazioni emblematiche di una determinata località.Noi siamo fotografi per passione e per definizione non accettiamo vincoli esterni alle nostre modalità espressive.
Abbiamo nella mente la fotografia soggettiva che esprime il nostro sentire, normalmente non ci preoccupiamo se poi verrà compresa, l’importante è che piaccia a noi.Nel progetto “Passione Italia” anche noi come Ghirri dobbiamo ragionare per orientare la nostra creatività nel trovare ognuno il proprio stile nel realizzare la fotografia pubblica.
Gli amici marchigiani sono riusciti in questo e mi pare anche in alcuni casi innovando il carattere, un po’ troppo freddo, della fotografia pubblica dell’Atlante geografico.
Attenzione: nella storia della fotografia le campagne fotografiche hanno sempre avuto un ruolo di primo piano nell’innovare il linguaggio fotografico e nel fare emergere i nuovi autori.
Pensate solo a cosa ci ha dato la F.S.A (Farm Security Administration) americana degli anni 30’ che fotografò la depressione economica di quell’epoca.
Ecco che si è aperto per noi un bel campo di ricerca!
Silvano Bicocchi
Intervengo io per rompere il ghiaccio e accendere il tono confidenziale che deve avere questo luogo virtuale di incontri mentali. Non abbiate ritegno a completare con vostri punti di vista l’argomento da me introdotto. Lo scopo del Blog è proprio l’approfondimento. Potendo leggere e intervenire ad ogni ora del giorno e della notte sarà un vero modo di vivere insieme questa splendida esperienza.
Un caro saluto a tutti.
Silvano Bicocchi
Conosco l’opera di Ghirri, che è l’autore che preferisco insieme agli americani Shore e Eggleston, e credo che la fotografia pubblica (un libro per viaggiare) e la fotografia privata (un libro per restare) in fondo siano due facce della stessa medaglia. In fondo tutte le fotografie d’autore sono pubbliche, perché rappresentano luoghi e situazioni che possono interessare tutti, e private, perché mettono a nudo alcuni aspetti della personalità del fotografo (i suoi desideri, passioni, angosce e ossessioni). L’analisi delle fotografie di Ghirri mi porta a pensare che il progetto Passione Italia debba essere svolto nel modo più “sincero” possibile. Niente effetti speciali, niente ricerca di inquadrature “estetiche” o tagli esasperati, ma piuttosto la contemplazione unita alla descrizione, così come fa Umberto Dolcini nella sua bella foto.
Saluti
Donatello Mancusi
10/12/2008 – 10/12/2010 Sono passati due anni, è bello essere di nuovo qui per condividere un nuovo, meraviglioso progetto fotografico, con vecchi e nuovi amici. Sarà un viaggio appassionante!
Massimo Bardelli
Dagli incontri avuti con alcuni circoli fot. liguri la cosa che mi ha subito colpito è l’ interesse dimostrato al progetto “Passione Italia. Sono stati incontri informativi e di indirizzo, ma ho notato che i presenti hanno condiviso il fatto che chi parteciperà sarà coinvolto anche emotivamente nella rappresentazione della nostra Italia.
Credo che la capillarità di indagine del territorio sia fondamentale per diversificare e quindi provare a dare uno stampo di dettaglio sia di tipo documentale che di originalità, ciò prelude anche a facilitare il taglio artistico dello scatto, condividendo quindi il Ghirri pensiero, ma migliorandolo.
Un caro saluto Roberto Biggio CAR Liguria
Salve, vorrei ringraziare per questo splendido progetto tutti coloro che hanno contribuito a idearlo e poi realizzarlo… finalmente la cultura riesce a coinvolgere le persone nella loro creatività ed espressività, creando un evento che porta in sè un messaggio sociale e culturale preziosissimo per tutti noi, cittadini italiani.
Mentre leggevo le riflessioni di Silvano Bicocchi, mi venivano in mente le fotografie antiche di famiglia del secolo scorso, fatte in posa dal fotografo con il vestito buono, oppure i gruppi familiari per i matrimoni, oppure le famiglie contadine ritratte sull’aia con i nonni al centro seduti sulle sedie… quelle immagini, scatti assolutamente privati e intimi, in realtà per noi ora sono documenti storici preziosi, ci raccontano di rapporti sociali all’interno dei nuclei familiari, fissano un momento storico e parlano a tutti noi anche se nate per ricordare Maria o la famiglia Soldati, ad esempio…
Anche il modo di rappresentare il privato fa parte della storia di un popolo, forse…