Incontri con l'autore

“DI CHE PASTA SONO FATTO” – Un progetto di Michele Fini

L’autore ospite di Photo Digital Puglia

L’associazione Photo Digital Puglia, in collaborazione con Bottega FineArt (Bari, Via Quintino Sella 246) e l’associazione Terranova, è lieta di invitarvi il 14 giugno alle ore 17 da un incontro speciale con il fotografo Michele Fini, che presenterà il suo progetto fotografico “Di che pasta sono fatto”.

Il viaggio visivo di Michele Fini ha inizio nella cucina della nonna, dove da bambino osservava, con occhi pieni di meraviglia, il rituale quasi magico della preparazione della pasta. Con questo progetto, ci invita a riscoprire la bellezza nascosta nelle piccole cose quotidiane e a guardare il mondo con uno sguardo nuovo. La pasta, elemento semplice e familiare delle nostre tavole, diventa simbolo profondo del legame con le radici, la terra e la creatività umana.

MICHELE FINI

Michele Fini ci introduce così al suo progetto, che ha già riscosso numerose attenzioni per la pregevole realizzazione:

“C’era una volta e c’è ancora, nel cuore della mia amata Terra, il Tavoliere, un luogo incantato dove le onde dorate di grano danzano al ritmo del vento, raccontando storie di resilienza e speranza. In questo paesaggio magico e tra queste spighe, il titolo “Di che pasta sono fatto” prende vita, trasformandosi in un viaggio emozionante che celebra le antiche tradizioni e l’incanto delle piccole cose che spesso tendiamo a ignorare intrecciandole con una espressione e volontà di raccontare il mondo secondo la mia percezione. I miei primi ricordi col grano partono da i pomeriggi trascorsi nella cucina di mia nonna, dove la sua arte culinaria si rivelava in tutta la sua magia ogni volta che si metteva all’opera. Mi affacciavo con occhi sgranati, rapito dal suo rituale: una semplice “fontanella” di semola che, sotto le sue mani esperte, si trasformava in un impasto elastico, quasi vivo.

Era come assistere a un’opera d’arte che prendeva forma, e in quei momenti, percepivo il valore del lavoro e del sacrificio. Ogni gesto, ogni piega, mi legava sempre di più alle nostre radici; il grano, simbolo di vita e speranza, diventava parte di me. Da bambino giocavo con i diversi formati di pasta. Mi divertivo a far volare le farfalle, immaginando che fossero piccole creature pronte a spiccare il volo. I maccheroni diventavano fischietti tra le mie labbra, producendo suoni giocosi che riempivano la cucina di risate e giovinezza. Ogni formato di pasta, per me, racconta una storia, un ricordo, un’emozione che si intreccia con le esperienze di vita.

È un modo per esplorare la creatività che alberga in me, un invito a vedere oltre il semplice cibo, a scoprire il mondo attraverso il gioco e l’immaginazione. Così è iniziato il mio percorso fotografico, frutto di un “impasto” perfetto fatto di passione, dedizione, tempo e pazienza che si mescolano in un’unica opera. Sfogliando quelle immagini, spero che chiunque le osservi possa percepire la stessa emozione che provavo da bambino. Desidero riportare alla luce l’importanza della terra e del suo ciclo infinito, invitando tutti a rispettare e celebrare la bellezza del nostro mondo. Il Tavoliere, la mia terra, è un palcoscenico di storia e tradizione. Ogni giorno, mentre lavoravo in un pastificio, continuavo a onorare le lezioni di mia nonna, riconoscendo in ogni gesto un legame profondo con questo territorio che alimentava e alimenta ancora la mia anima. La produzione della pasta non era solo un lavoro, ma un modo per mantenere vive le radici da cui provengo. Tuttavia, la vita non è sempre stata facile. Ci sono stati momenti di difficoltà, durante i quali la quotidianità sembrava priva di gioia. È stato in quegli attimi di smarrimento che ho scoperto la fotografia come una forma di espressione, un modo per cercare la bellezza anche nei giorni più grigi.

Attraverso l’obiettivo, provo a raccontare storie, catturando non solo forme e colori, ma anche atmosfere e sensazioni legate ai ricordi. Con la macchina fotografica in mano, ho deciso di catturare non solo il prodotto migliore della mia terra ma anche le emozioni che si celano in ogni fase del processo creativo. Ogni scatto è divenuto una nuova interpretazione di quella pasta, che, con un tocco di originalità, si veste da protagonista, pronta a raccontare storie. Ogni scatto vuole essere una piccola vittoria, un passo verso la luce dopo un lungo periodo di ombre. La fotografia ha riempito la mia vita di significato e mi ha restituito un senso, uno scopo. In questo viaggio, ho imparato a vedere il mondo con occhi diversi, scoprendo la bellezza persino nelle piccole cose. Ogni volta che premo il pulsante della fotocamera, rievoco quel periodo difficile, consapevole di quanto la mia vita sia cambiata grazie a questa straordinaria forma d’arte”.

L’AUTORE – Michele Fini

Sono Michele Fini, un fotografo pluripremiato in concorsi Internazionali e Nazionali e sono iscritto alla FIAF dal 2017 ricevendo anche Onorificenze EFIAF/b ed AFIAP. La fotografia è sempre stata una mia grande passione. Il mio mondo fotografico è fatto della mia esperienza e del mio carattere unito alla professionalità acquisita con il lavoro degli ultimi anni. Sono di poche parole ma nella fotografia ho trovato gli strumenti di espressione della mia creatività. Ogni scatto lo affronto come una sfida e l’ambizione mi porta ad alzare sempre più l’asticella per ottenere il meglio da me stesso. La fotografia non è solo un fermo immagine ma è saper comunicare iconograficamente, narrare in modo semplice, diretto ed ironico. Se dovessi dare tre aggettivi per le mie opere questi sarebbero: concettuali, creative e comunicative. Fotografare è assaporare intensamente la vita. In questa sezione di foto ho “impastato” la mia creatività con la regina delle tavole italiane, la Pasta, rendendola modella e protagonista dei miei scatti”.

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In occasione dell’incontro, sarà possibile visitare anche la mostra fotografica “Riti e misteri della Settimana Santa in Puglia” ( https://fiaf.net/puglia/riti-e-misteri-della-settimana-santa-in-puglia/ ), un altro progetto a firma di Photo Digital Puglia. Vi aspettiamo!

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