L’immagine del se
Organizzato dall’Associazione Cromatica, si terrà sabato 28 maggio al MARCA, il Museo delle Arti di Catanzaro, il Seminario “L’immagine del se – autoritratto fotografico”, a cura di Serena R. Colonna (Patrocinio Fiaf U9/16).
Il Seminario – si legge nella nota dell’Associazione – non intende presentare dei modelli fotografici, ma diverse possibilità d’azione dell’ autorappresentazione, che restano incentrate su luoghi e circostanze specifiche, trovando in esse proprie ragioni e possibilità di verificare la validità di un metodo basato sull’indissolubilità dell’essere osservatori e osservati. In tutta la storia dell’arte, fino ad oggi, gli artisti hanno sentito il bisogno di rispondere alla domanda “Chi sono e in quale posto del mondo mi colloco?” e di dare una motivazione alla profonda pulsione dell’autorappresentazione, illustrando e immortalando con il proprio volto e il proprio corpo, il riflesso delle convenzioni, del gusto e dello zeitgeist della società e dell’epoca alle quali appartiene o è appartenuto. Rivolgendo l’obiettivo verso di sé, si diventa noi stessi frammento del mondo, tessera di mosaico in mezzo alle altre. E se questo è uno specchio, anche le altre fotografie divengono specchi, quasi il mondo stesso ci si riflettesse e si fotografasse da sé. Gli autoritratti fotografici dunque, oltre all’intrinseco valore artistico, sono occasioni uniche e interessanti per conoscere l’identità dell’artista come essere umano e il suo modo di percepire il suo ruolo nel mondo. E guardare all’arte per rispondere a certe domande che ognuno si pone appare pertinente perché l’esigenza all’autorappresentazione, il desiderio di lasciare un’immagine di sé, del proprio volto e del proprio corpo, trova proprio nell’artista il migliore interprete, perché più di ogni altro possiede gli strumenti per esprimere a livello universale sentimenti ed esigenze psichiche che appartengono ad ogni individuo. La pulsione autobiografica si incarna e si realizza quindi nell’opera d’arte, mezzo attraverso il quale, quasi come un sortilegio, l’artista riesce a fermare lo scorrere incessante del tempo e degli accadimenti, oggettivandoli, cristallizzando l’attimo nel flusso di una vita. E’ sempre desiderio di lasciare una testimonianza di sé, della propria esistenza, la risposta alla necessità di lasciare una traccia del proprio vissuto, permettendo all’artista di unificare soggetto ed oggetto senza mediazioni e di usufruire di una completa “solitudine” nell’atto creativo. Autoritratto come espressione di una identità che si svela e che necessita di una speciale interazione con lo spettatore, per potersi dire completo. Immagini tra sogno e realtà che sottendono una ricerca di relazione più autentica tra il proprio sé e il mondo, dove ogni cosa può essere gioco ma anche segno rivelatore.