Vertical City
Mostra fotografica personale di Luigi Cipriano
Vertical City – Luigi Cipriano
Mostra fotografica | Museo Irpino – Carcere Borbonico, Avellino
29 aprile – 27 giugno 2027
Vernissage: martedì 29 aprile, ore 17:30
La mostra Vertical City di Luigi Cipriano è un’indagine fotografica dedicata a Manhattan, cuore pulsante di New York e simbolo della sua crescita verticale. Il progetto, articolato in due capitoli – Vertical City e Vertical City Extended – propone una visione personale e rigorosa dell’architettura metropolitana, esplorando le simmetrie, le geometrie e le ripetizioni che definiscono il paesaggio urbano.
Le fotografie, tutte in bianco e nero, pongono al centro le facciate dei grattacieli, isolate e reinterpretate come segni grafici essenziali: linee, griglie, riflessi e strutture modulari compongono un linguaggio visivo astratto e coerente. La figura umana è quasi del tutto assente, scelta che ribalta la narrazione consueta di una Manhattan frenetica e affollata, e che trasforma la città in uno spazio sospeso, mentale, fatto di luce e silenzio.
In Vertical City, lo sguardo si muove con precisione verso l’alto, seguendo la tensione verticale degli edifici. Le immagini rivelano un ordine nascosto nella complessità della metropoli: ogni palazzo è un totem geometrico, un corpo architettonico sospeso nel tempo. Con Vertical City Extended, Cipriano espande il campo visivo e intensifica l’osservazione, dando vita a una mappatura quasi sistematica dei pattern architettonici di Manhattan. Le superfici diventano trame astratte, partiture visive armoniche in cui la ripetizione non genera monotonia, ma bellezza formale.
Il bianco e nero esalta l’essenzialità dello sguardo, riducendo l’immagine all’ossatura grafica della città. Il risultato è un atlante visivo della metropoli, una riflessione sul rapporto tra uomo, spazio e architettura, che affonda le radici nella tradizione della fotografia urbana, ma con uno sguardo profondamente personale.
Vertical City invita lo spettatore a leggere la città non nel suo flusso umano, ma nella logica delle sue forme: un’architettura che parla con il linguaggio della luce, della ripetizione e dell’equilibrio.
La mostra ha il Riconoscimento FIAF R10/2025
