Rapporti tra letteratura e fotografia
Fotografia significa, etimologicamente, scrittura di luce. Riflettendo sul modo
in cui il linguaggio fotografico – la scrittura luminosa – si traduce nel testo
letterario, cercherò di sfogliare insieme al pubblico alcuni tra i più significativi
romanzi contemporanei come fossero album in cui le istantanee familiari
rappresentano un modo per recuperare (e conservare) la memoria, un
punto di partenza per andare alla ricerca di oscure situazioni personali, e un
tentativo di fermare l’attimo che, paradossalmente, proprio mentre enfatizza
l’impossibilità di ritrovare il tempo perduto, si apre al domani, a ciò che
accadrà subito dopo lo scatto, o molto più tardi, quando la vita imporrà con
i suoi mutamenti spesso imprevedibili quel vuoto, o quel mistero, che tutti
attende al termine del futuro.
Con il mio intervento mi propongo, infine, di dimostrare come, spezzando
la continuità narrativa, le fotografie familiari ‘raccontate’ all’interno di alcuni
romanzi contemporanei instaurino il tempo dell’infinito adesso, in cui si
raccolgono in un solo, incommensurabile, istante tutti i momenti di una vita;
l’ora si apre all’allora; o meglio, o forse, l’ora e l’allora lasciano intravedere il
qui e ora, e il domani e l’altrove.
Silvia Albertazzi è professore ordinario di Letteratura Inglese all’Università di Bologna,
dove coordina il Dottorato in Letterature Classiche, Moderne, Comparate e Postcoloniali. E’
autrice di numerosi volumi di saggistica letteraria.
Si ricordano, tra i più recenti: In questo mondo, ovvero, quando i luoghi raccontano le storie
(Meltemi, 2006), vincitore del I premio Francesco Alziator per la saggistica nel 2007;;
Belli e perdenti. Antieroi e post-eroi nella narrativa contemporanea di lingua inglese (Armando,
2012); La letteratura postcoloniale. Dall’Impero alla World Literature (Carocci, 2013). Ha
curato con Roberto Vecchi Abbecedario postcoloniale (Quodlibet, 2004).
Sul rapporto tra letteratura e fotografia ha scritto il volume Il nulla, quasi. Foto di famiglia
e istantanee amatoriali nella letteratura contemporanea (Le Lettere, 2010), e curato con
Ferdinando Amigoni, Guardare oltre. Letteratura, fotografia e altri territori (Meltemi, 2008).
E’ inoltre autrice dei capitoli dedicati al Sette e Ottocento della Breve storia della letteratura
inglese Einaudi. Collabora al quotidiano il manifesto e fa parte del collettivo redazionale del
semestrale di letteratura sociale Nuova rivista Letteraria.
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