Kenro Izu. Territori dello spirito
Modena, Foro Boario, 12 settembre 2014 – 11 gennaio 2015
Modena – La raffinata ricerca artistica del giapponese Kenro Izu è al centro della
personale che verrà inaugurata il 12 settembre negli spazi del Foro Boario di Modena.
Curata da Filippo Maggia e aperta fino all’11 gennaio, la mostra è interamente dedicata
al lungo lavoro che ha spinto l’artista ad esplorare i più importanti luoghi sacri del
mondo, dalle piramidi d’Egitto alle antiche pietre di Stonehenge, dalla città di Angkor in
Cambogia ai templi buddisti di India e Indonesia, dal deserto della Siria alle alte vette
del Tibet.
In un percorso di oltre sessanta opere – per la maggior parte platinotipie stampate
dall’autore stesso – la mostra presenta l’evoluzione nel corso degli anni della sua
personale visione: dalle prime opere realizzate in Egitto ai numerosi viaggi intrapresi
per la serie Sacred Places (1979-2001), fino ad includere lavori successivi dalle serie
Bhutan Sacred Within (2002-2007) e India Where Prayer Echoes (2008-2012), dove
per la prima volta nella sua ricerca sulla spiritualità dei luoghi trova spazio anche la
rappresentazione di figure umane raccolte in preghiera.
Nato a Osaka nel 1949 e cresciuto nei dintorni di Hiroshima, Kenro Izu inizia a
fotografare negli anni settanta, completando la sua formazione presso la Nihon
University di Tokyo. Nel 1970 si trasferisce a New York, dove tuttora vive e lavora.
Ispirato dalle immagini del vittoriano Francis Frith e dalle antiche spedizioni
fotografiche in Egitto, nel 1979 intraprende il suo primo viaggio nella terra delle
piramidi, dove resta fortemente impressionato dalla spiritualità del luogo e dal profondo
senso di caducità ispirato dalla vista delle rovine, le cui enormi pietre si ergono come
tracce imponenti dell’azione costruttiva dell’uomo. Da questa esperienza e dalle
fotografie realizzate durante il viaggio prende avvio Sacred Places, il lavoro che
diventerà nel tempo uno dei cardini stessi della ricerca dell’autore: per oltre trent’anni,
come un instancabile pellegrino, Izu si è spinto verso mete sempre più lontane,
ricercando siti e monumenti dove fosse percepibile la costante tensione dell’uomo
verso il divino.
Racconta l’autore – “Spesso mi domandano perché fotografo monumenti. È ciò che più
si avvicina a qualcosa capace di durare in eterno. Ma se si guarda bene c’è una sottile
linea di confine tra la pietra e la sabbia circostante. Nemmeno la pietra è eterna, come
ci insegna il buddismo tutto è transitorio. La nostra vita, quella di un fiore, perfino quella
di un albero o di una pietra non sono altro che un momento nell’eternità”.
La condizione senza tempo delle sue immagini ben si sposa con il metodo di
lavoro dell’autore, che individua nel recupero di stili e tecniche tipici della fotografia
ottocentesca il mezzo più adatto per imprimere le atmosfere mistiche dei luoghi
incontrati. Saldamente ancorato al procedimento analogico, con un’attenzione ancora
artigianale per il dettaglio, Izu utilizza il più grande formato di fotocamera trasportabile:
costruita sulle sue esigenze di fotografo e di viaggiatore, pesa all’incirca 90 kg ed
è capace di produrre negativi 35x50cm. È infatti necessaria un’attrezzatura di tali
dimensioni per realizzare le finissime stampe al platino che sono divenute negli anni
la cifra stilistica dell’autore. Stampate a diretto contatto con il negativo, sono realizzate
con una tecnica ormai pressoché desueta – utilizzata da grandi maestri come Paul
Strand, Alfred Stieglitz e Irving Penn – che richiede un’elevata abilità e un tempo di
lavorazione di circa tre giorni per ogni stampa, ma che consente di ottenere immagini
dalla più suggestiva intensità tonale.
La mostra è promossa da Fondazione Fotografia Modena e Fondazione Cassa di
Risparmio di Modena con il sostegno di UniCredit, da sempre impegnato in favore
dell’arte e delle iniziative culturali dei territori in cui è presente. La mostra sarà
accompagnata da un catalogo bilingue edito da Skira e si inserisce nel programma
del festivalfilosofia 2014, che si svolgerà dal 12 al 14 settembre a Modena, Carpi e
Sassuolo e sarà dedicato al tema della Gloria.