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Mostre 2016

Max Ferrero

NOCCHIER CHE NON SECONDA IL VENTO
Fotografie di Max Ferrero

La disposizione normativa ha convertito in legge il decreto legge 52 del 31 marzo 2014 che ha prorogato al 31 marzo 2015 il termine ultimo per il superamento degli OPG e la conseguente entrata in funzione delle REMS (Residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza). Mettendo (forse) definitivamente fine ad un’altra delle anomalie italiane in tema di regime carcerario, gli ospedali psichiatrici giudiziari, sopravvissuti all’abolizione dei manicomi civili. Salvo casi di “conclamata pericolosità sociale dell’individuo” o laddove le cure non bastino ad evitare il rischio per la comunità, i magistrati dovranno adottare misure “alternative” rispetto agli ospedali psichiatrici giudiziari.

Ma la norma sta destando allarme negli ambienti giudiziari. In particolare c’è preoccupazione per la disposizione introdotta dal Senato, al comma 1 quater, che dispone che sia le misure di sicurezza detentive (provvisorie o definitive) sia i ricoveri nelle REMS, non possono protrarsi per una durata superiore al tempo stabilito per la pena detentiva prevista per il reato commesso, fatta eccezione per i reati per i quali la legge stabilisce la pena dell’ergastolo. I giudici saranno così tenuti a revocare le misure di sicurezza per internati pericolosi che abbiano superato il limite massimo della pena edittale, senza che vi sia nessuno che se ne faccia carico in concreto. Il risultato è che soggetti ad alta pericolosità sociale potrebbero finire fuori dal carcere senza che siano state predisposte le necessarie misure sanitarie, sociali e giudiziarie. Con gravi conseguenze sia per la salute dell’imputato, che per la sicurezza della collettività

La legge 180 che proibì i manicomi in Italia lasciò un buco legislativo. I vecchi manicomi criminali cambiarono solo il nome. Diventarono Ospedali Psichiatrici Giudiziari ma rimasero tali e quali a prima con il loro carico di disagio e di drammatica disperazione. La commissione presieduta dall’On. Marino, nel 2010, riscoprì un orrore che sembrava dimenticato dai tempi esecutivi della legge Basaglia ed ebbe il merito di riportare l’attenzione su persone dimenticate dai loro simili e dalla legge.
A seguito di tale inchiesta la situazione degli OPG è gradualmente migliorata, i detenuti che fino al 2010 erano circa 1500 sono scesi di circa 400 unità. Gli internati continuano a vivere una situazione anomala che definiscono “ergastolo bianco”: una volta scontata la pena giudiziaria non vengono liberati perché ritenuti pericolosi. Vivono una pena indeterminata perché la loro carcerazione dipende da un giudizio esterno, a volte personale spesso molto soggettivo.

A fine marzo del 2015 è scaduta la proroga per la chiusura definitiva dei 6 OPG italiani ma persiste l’indeterminazione in quanto le REMS (residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza) sono ancora enti e strutture tutte da definire.

Le fotografie di Max Ferrero, realizzate tra luglio 2014 e gennaio 2015, documentano 4 dei 6 OPG italiani a pochi mesi dall’ipotetica chiusura.

 

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