
La Galleria Circolo TOGUNA’ Invita a:
” IL CAMPIONARIO”
G.Bartesaghi C.Ratti D.Gatti J. Ferrario
In collaborazione con: Circolo Fotografico Inverigo
Campionario: un’esperienza immersiva
Campionario – sostantivo maschile: raccolta ordinata di campioni di merci a scopo di propaganda commerciale
E’ il titolo di un’esperienza immersiva, una performance permanente in cui immagini, racconti sonori e parole danno vita ad un’esperienza che ruota attorno ad un tema: l’idea di “propagandare” una provocazione
Quale?
“La forma (cioè il reale) è un valore oggettivo che possiede un proprio carico di verità e il proprio primato”, Si può finalmente ipotizzare uno specifico che appartenga quasi unicamente alla fotografia: una articolata e attenta interpretazione del reale allo scopo di rendere evidenti e significanti: le cose come sono con il loro destino di testimonianze e di documentazione oppure con la loro semplicità di essere e di esistere. Prevale l’oggettività della forma; Le cose come libera interpretazione del fotografo .Prevale la soggettività della forma” diceva Sergio Magni.
Ma il punto di partenza è sempre il reale, il visibile.
Alla fotografia, una delle protagoniste di Campionario, fin dalla sua nascita è legato un destino di documentazione e testimonianza “E’ successo così, in quel luogo, in quel modo, in quel tempo”, sempre citando Magni.
Ma è davvero cosi? I confini della fotografia sono i confini del reale? dell’oggetto? della forma?
Non si tratta di introdurre una soggettività interpretativa. Già ammessa da tempo, non si tratta di scegliere inquadrature e introdurre soggettività o pensare che si possa rappresentare uno stato d’animo.
Si tratta di interrogarsi sulla possibilità che la fotografia abbia un destino evolutivo, non legato alla tecnica, ma al suo oggetto precipuo.
L’unicum della fotografia è ancora il reale? Questa è la provocazione di Campionario.
Una scelta che per ossimori ci conduce in un viaggio che non necessariamente si pone una meta.
Campionario: raccolta ordinata di campioni. Di cose?
Ma sono le “cose” l’oggetto dell’indagine?
O l’indagine è più sottile? E la domanda sottesa è “le cose esistono, è il reale”, ma nel ritrarlo il fotografo può astrarlo, diluirlo, trasformarlo fino a rendere le “cose” irriconoscibili, fino a dimenticare “l’unicum”?
Ed ancora, procedendo per cerchi concentrici dopo aver gettato il sasso nello stagno, questa possibile evoluzione può avere un suo spazio di studio e sperimentazione all’interno di circuiti canonici?
C’è un interesse dei fotografi, prima ancora che del pubblico?
O la fotografia è destinata a reclinarsi sul reale senza alcun up grade generativo, senza essere sfiorata dalla potenza demiurgica dell’esperienza artistica?
Campionario non è una risposta.
E’ una domanda, replicata negli oggetti fotografici, giustapposti, come in un campionario, appunto, senza alcun filo rosso a legarli. Ciascuno affidato al suo destino e alle sue domande.
Campionario è anche una godibile esperienza visiva ed immersiva.
Un allestimento che accompagna il visitatore in un percorso dove immagini, parole, oggetti tentano di dialogare in linguaggi differenti, suggerendo inVISIBILI domande.
In apertura un video introduce il visitatore nell’atmosfera dell’evento procedendo per coppie di opposti (visibile/invisibile, creazione/testimonianza, presenza/assenza, iconofilo/iconoclasta, tutto/parte, superficie/profondità).
All’interno del percorso il visitatore procede in una distorsione sensoriale in cui il colore modifica l’ambiente, il reale suggerisce l’irreale ed è “obbligato” a restare davanti alle immagini un tempo stabilito dagli organizzatori ( 3 minuti), quasi in un esproprio della volontà come “pegno” per accedere ad altre conoscenze e coscienze.
Fotografie: Giovanni Bartesaghi
Video ed allestimento: Danilo Gatti e Jacopo Ferrario
Curatela: Chiara Ratti