Bibbiena Città della Fotografia

BIBBIENA, LA CITTÀ DELLA FOTOGRAFIA

Bibbiena, borgo medievale immerso tra i boschi del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi in provincia di Arezzo, già da tempo legato all’ottava arte attraverso le numerose attività svolte dal Centro Italiano della Fotografia d’Autore (CIFA) -, è oggi Città della Fotografia grazie all’inaugurazione della Galleria Permanente a Cielo Aperto. La galleria, nata nel 2016 attraverso la sinergia tra il Comune di Bibbiena e la FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, riunisce ben 50 opere che hanno fatto la storia della Fotografia Italiana, stampate in grandi dimensioni, di 48 importanti Autori Italiani. Una galleria permanente che vive sulle mura degli antichi palazzi e diventa patrimonio della collettività e di tutti gli appassionati dell’arte e della fotografia.

SCATTI PIENI DI STORIA
Camminare accanto a queste opere è un viaggio nella nostra storia e così, perdendoci all’interno delle piccole stradine del borgo medievale di Bibbiena, ci ritroviamo negli Anni ’40 ad osservare il sorriso di Ingrid Bergman, attrice svedese di fama internazionale che in quel momento si trovava in Sicilia per le riprese del film Stromboli, terra di Dio; il regista era Roberto Rossellini e la Bergman ne era la protagonista. Siamo nel 1946, e si sta facendo la Storia; a raccontarla con competenza e libertà espressiva è Federico Patellani, importante fotoreporter italiano che in questo scatto fotografa l’attrice sorridente, come in una sigla iniziale cinematografica, attraverso la prima pagina di un quotidiano che annuncia la nascita della Repubblica Italiana.

 

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Continuando il nostro percorso abbiamo l’opportunità di osservare Il tuffatore di Nino Migliori, fine artista di fama mondiale e inesauribile sperimentatore animato da grande curiosità e varietà creativa. La foto è stata scattata nel 1951 sul molo di Rimini e rappresenta un vero impeto di libertà. Il corpo del tuffatore è teso nel gesto sportivo, e risulta magicamente parallelo rispetto all’orizzonte; nella composizione gioca un ruolo importante la presenza del ragazzo seduto sulla destra, la cui schiena curva accompagna lo sguardo verso il corpo del tuffatore. Il dinamismo si sposa alla stasi, e tutto appare congelato in perfetto equilibrio, con una lieve vibrazione.

 

 

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Proseguendo il viaggio negli Anni ’50, ci troviamo a contemplare la bellezza di una giovanissima Moira Orfei. La fotografia Gli italiani si voltano, scattata a Milano nel 1954, è lo scatto più celebre di Mario De Biasi, fotoreporter con la capacità di raccontare con lo stesso impegno e sensibilità sia i grandi eventi storici di portata mondiale, sia gli eventi ordinari di piccole realtà locali. Questa immagine, commissionata dalla rivista Epoca, fu scattata durante uno shooting in centro a Milano a pochi passi dalla Galleria Vittorio Emanuele II. Protagonista dello scatto, come abbiamo anticipato, è un’ancora poco nota Moira Orfei, ritratta di spalle mentre cammina per strada fra la gente. Il suo essere una bella donna, elegante e vestita di bianco, attira gli sguardi di un gruppo di uomini che incuriositi si fermano ammirati a guardarla letteralmente voltandosi al suo passaggio. Tale atteggiamento ben rappresenta lo spirito di quell’epoca.

 

 

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Finiamo il nostro cammino con un salto di alcuni decenni, siamo negli Anni ’80 e incrociamo lo sguardo de La Bambina con il pallone, immagine scattata nel 1980 nel quartiere della Cala di Palermo da Letizia Battaglia, fotoreporter di grande prestigio e sensibilità, conosciuta per il suo impegno sociale e politico, legato anche ai diritti femminili. Nota ai più con l’etichetta riduttiva di “fotografa della mafia”, Battaglia si caratterizzò anche per i suoi lavori di documentazione fotografica sulla realtà siciliana, straziata dalla complicata situazione economica, sociale e culturale. L’immagine ritrae una bambina intenta a giocare con un pallone, mentre sullo sfondo si staglia il portone al numero 3 di Piazza Tarzanà. Il volto pulito della bambina è diventato un simbolo di speranza, di un possibile riscatto e futuro per le palermitane, in contrasto con la violenza e la corruzione che affliggevano la città. L’immagine, essenziale e potente, esprime l’innocenza e la vitalità della giovinezza in un contesto storico difficile per Palermo.

Queste sono solo alcune delle opere che fanno parte della Galleria a Cielo Aperto, se vuoi conoscerle tutte, vieni a scoprirle e perditi all’interno delle stradine del borgo di Bibbiena, ti aspettiamo!

 

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