A FORLI’ la mostra di LETIZIA BATTAGLIA
INGRESSO RIDOTTO PER I TESSERATI FIAF: 10 EURO
Sede espositiva:
Forlì, Museo Civico San Domenico
Piazza Guido da Montefeltro
Orari:
Dal martedì al venerdì: 9.30-19.00
Sabato, domenica e giorni festivi: 9.30-20.00
24 e 31 dicembre: 9.30-13.30
1° gennaio: 14.30-20.00
La biglietteria chiude un’ora prima
Chiuso il lunedì e il 25 dicembre
Info: https://mostrefotograficheforli.it/archivio/2024-2029/letizia-battaglia/
Mostra promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì con il Comune di Forlì in collaborazione con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Jeu de Paume di Parigi e Archivio Letizia Battaglia.
LETIZIA BATTAGLIA
L’opera: 1970-2020
dal 18 Ottobre 2025 all’11 Gennaio 2026
Un viaggio di oltre 200 fotografie tra vita privata e impegno professionale e civile: dal 18 ottobre 2025 all’11 gennaio 2026 arriva al Museo Civico San Domenico di Forlì la grande fotografa siciliana Letizia Battaglia con una mostra presentata per la prima volta in Italia.
Letizia Battaglia esordisce tra Palermo e Milano all’inizio degli anni Settanta, realizzando per diverse riviste italiane reportages sull’evoluzione dei costumi: scriveva gli articoli e scattava le fotografie, unendo in sé parole e immagini.

Letizia Battaglia, Quartiere Cala. La bambina con il pallone (1980; Palermo) ©Letizia Battaglia, su concessione dell’Archivio Letizia Battaglia
La stagione più nota della fotografa inizia però alla metà degli anni Settanta quando, ritornata a Palermo, riprende quotidianamente per il giornale “L’Ora” i tragici fatti di mafia che insanguinano la città per oltre un decennio: è in questo periodo che produce alcuni dei suoi scatti più noti. La mostra intende però porre in risalto anche la contemporanea volontà e capacità dell’artista di rappresentare la sua città e la sua regione nella loro interezza, con le miserie e le nobiltà, con l’amore e la gioia, con la bellezza dei volti delle ragazze e dei ragazzi, con le tradizioni rappresentate dalle feste religiose e con l’importante testimonianza della vita di un ospedale psichiatrico.
Le sue immagini non sono solo scatti colti nella vita di tutti i giorni, diventano icone e simboli di un territorio ferito e fiero, intriso di contraddizioni, dove la violenza convive con la grazia, e il dolore con una struggente vitalità.

Letizia Battaglia Domenica di Pasqua. La tradizionale corsa in cui gli uomini seguono il Cristo Risorto. Ribera, 1984 © Letizia Battaglia / Courtesy of Archivio Letizia Battaglia
Vincitrice nel 1985 del prestigioso premio di fotografia “W. Eugene Smith”, Letizia Battaglia si è aperta al mondo – dall’Unione Sovietica agli Stati Uniti, dalla Turchia all’Islanda – mantenendo però salda la propria poetica, che lei stessa descrive in questi termini: “La fotografia diventa o, meglio, è la vita raccontata: m’infilo in una fotografia che è il mondo, cioè, io divento il mondo e il mondo diventa me”.
Già alla metà degli anni Ottanta Battaglia affianca all’attività fotografica un impegno civile diretto, che si concretizza anche nella fondazione di riviste e di una casa editrice: tutti impegni che offrono una nuova prospettiva sulla sua storia e produzione.

Letizia Battaglia Rosaria Schifani, vedova dell’agente di scorta Vito Schifani, ucciso insieme al giudice Giovanni Falcone, Francesca Morvillo ed i suoi colleghi Antonio Montinaro e Rocco Di Cillo. Palermo, 1992 © Letizia Battaglia / Courtesy of Archivio Letizia Battaglia
Letizia Battaglia muore a Palermo il 13 aprile 2022. Lo straordinario patrimonio frutto della sua opera e della sua vita fa ormai parte della storia della fotografia e della società italiana e il Museo Civico San Domenico è orgoglioso di ricostruire e riportare al pubblico gli indimenticabili scatti di questa rigorosissima artista, che già in passato aveva intessuto un legame con Forlì e le sue attività culturali.
La mostra, a cura di Walter Guadagnini, ideata e prodotta da CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia e dal museo Jeu de Paume di Parigi, con la collaborazione dell’Archivio Letizia Battaglia, è organizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e dal Comune di Forlì.
LETIZIA BATTAGLIA. L’opera: 1970–2020 esplora l’intero percorso creativo di Letizia Battaglia attraverso fotografie, libri, giornali, riviste e un docufilm provenienti dal suo archivio, testimoniando la varietà dei suoi interessi e la continuità del suo impegno civile.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Dario Cimorelli Editore.
Biografia:
Letizia Battaglia
Nata a Palermo nel 1935, Letizia Battaglia inizia a collaborare in qualità di giornalista per il quotidiano “L’Ora” di Palermo nel 1969. Nel 1971 raggiunge il fotografo Santi Caleca a Milano e inizia a fotografare per il settimanale “ABC” e altre riviste di costume. Nel 1974 Letizia e Santi ricevono dal giornale “L’Ora” la proposta di occuparsi dei servizi fotografici e decidono di tornare a Palermo. Dal 1976 al 1991 Letizia affronta il lavoro del giornale “L’Ora” affiancata da Franco Zecchin, con il quale fonda il gruppo Informazione Fotografica e il Laboratorio d’IF. Dagli anni Settanta agli anni Novanta è una delle principali testimoni delle guerre di mafia e fotografa alcuni tra gli episodi più cruenti della storia repubblicana. Contemporaneamente fotografa anche la quotidianità di Palermo e della Sicilia. Nel 1977 è tra i fondatori del “Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato”. Tra gli anni Settanta e Ottanta frequenta il corso di regia della scuola teatrale Teatés, diretta da Michele Perriera, e dirige spettacoli e laboratori teatrali all’ospedale psichiatrico di Palermo. È la prima donna europea a ricevere nel 1985 a New York il W. Eugene Smith Grant per la fotografia sociale, ex aequo con Donna Ferrato. Nel 1986 si candida a Palermo come consigliere comunale nella lista dei Verdi. Nel 1987 diventa assessore alla Vivibilità Urbana nella giunta di Leoluca Orlando e nel 1991 è deputato regionale con La Rete. Nel 1992 con l’assassinio dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino decide di non volere più fotografare crimini mafiosi. Nel 1986 fonda il mensile di cultura e politica “Grandevu – Grandezze e bassezze della città di Palermo”, nel 1991 co-fonda con Simona Mafai e altre donne “Mezzocielo – bimestrale pensato e realizzato da sole donne” e nel 1992 la casa editrice Edizioni della Battaglia. Nel 2009 viene nuovamente premiata a New York con il Cornell Capa Infinity Award. Nel novembre del 2017 fonda a Palermo il Centro Internazionale di Fotografia sito ai Cantieri Culturali alla Zisa e lo dirige fino alla fine dei suoi giorni. Tra il 2020 e il 2021 l’amico regista Roberto Andò realizza un film in due puntate dal titolo “Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa”, trasmesso in Italia su Rai 1 nel maggio 2022. Nel 2021 fonda insieme ai nipoti Matteo e Marta Sollima l’Associazione Archivio Letizia Battaglia con l’obiettivo di promuovere e tutelare il suo lavoro. Si spegne a Palermo il 13 aprile 2022. La cura del suo archivio è affidata all’Associazione Archivio Letizia Battaglia.
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