LUIGI FERRIGNO – Venezia
Appunti fotografici.
La Venezia di Luigi Ferrigno
a cura di Lorenza Bravetta
17.12.23 – 01.04.24
Venezia, Fondazione Querini Stampalia
l’utilizzo di metodi partecipativi e inclusivi, che catturino l’attenzione del pubblico
e garantiscano l’accesso alle informazioni – dichiara Marigusta Lazzari, direttrice
della Querini Stampalia – “Questo progetto espositivo vuole sottolineare ancora
una volta il ruolo della Fondazione come archivio vivo della città, qui attraverso
la fotografia, quella d’artista e quella documentale, mezzo di analisi delle
trasformazioni sociali, culturali ed economiche di un territorio, pretesto per
un’ulteriore riflessione sul bene culturale quale veicolo di crescita dei cittadini.
Da poco è online l’Archivio digitale della Fondazione che rende consultabili i
materiali ad oggi digitalizzati, a partire da quelli fotografici. Sono un milione di
immagini che fanno parte tutte degli Archivi di Graziano Arici, Luigi Ferrigno e
Mark Edward Smith, donati alla Querini tra 2017 e il 2021. L’Archivio digitale è stato
realizzato grazie al sostegno della Fondazione di Venezia che ringraziamo”.
La mostra ripercorre, attraverso 89 fotografie, la produzione di Luigi Ferrigno per
fasi temporali e stilistiche, scandite in tre sezioni dedicate.
La prima sezione racconta La città e il turismo, i mestieri e la produzione del vetro.
Cinquantanove fotografie scattate dalla fine degli anni Cinquanta agli anni
Sessanta che rappresentano una documentazione in bianco e nero di una Venezia
solo apparentemente minore, quella del Ghetto, dei bambini che giocano in campo,
dei mestieri – in particolare i lavoratori del vetro – delle marginalità sociali e della
vita quotidiana, ma anche la città monumentale, con le sue chiese e le sue ‘pietre’,
le feste, i grandi eventi, i primi turisti.
Sono gli anni del ‘Circolo Fotografico La Gondola’ e del sodalizio de ‘Il Ponte’,
dell’amicizia con Enrico Gigi Bacci, Gianni Berengo Gardin, Giuseppe Bepi Bruno,
delle influenze dei fotografi della generazione precedente.
Accanto alle fotografie che restituiscono il lavoro in vetreria sono esposte alcune
produzioni della Artistica Vetreria rag. Aureliano Toso, disegnate da Dino Martens
e realizzate nel periodo in cui Luigi Ferrigno lavorava presso la stessa.
Chiudono questa sezione le sette fotografie della serie Nevicata a Venezia
del 1907 di Mario Nunes Vais – come Ferrigno fotografo nel tempo libero dalla
professione – e alcune prove per cartoline del fondo Morpurgo dal titolo Lido
di Venezia realizzate pochi anni dopo, tutte conservate presso ICCD l’Istituto
Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero della Cultura, che
fungono qui da citazione a una lunga cronaca per immagini che ha avuto nel
nostro Paese figure di grande rilievo.
La seconda sezione è dedicata a Le Conterie.
Negli anni Novanta Luigi Ferrigno riprende a fotografare e predilige l’uso del
colore. Entrato nel nucleo della Protezione Civile di Venezia realizza veri e propri
reportage sul degrado dei monumenti veneziani a rischio e sugli interventi di
soccorso e salvaguardia che i volontari del gruppo conducono sul patrimonio
artistico, ambientale e industriale.
Le diciotto fotografie esposte documentano uno di questi salvataggi in un’area
industriale dismessa a Murano, specializzata nella produzione di perle e perline: le
Conterie.
La Società veneziana per l’Industria delle Conterie nasce nel 1898 come consorzio
di oltre una decina di aziende del settore, e opera a Murano fino al 1993 in un
grande complesso tra Palazzo Giustinian e la Basilica di San Donato. Diviene la
sede di una delle più importanti realtà industriali della storia dell’isola, con i suoi
18 forni a gas e i 3.000 operai che tra il 1940 e il 1970 erano in grado di produrre
45.000 tonnellate di perline. Il Comune di Venezia acquista l’area nel 1995 e avvia
un progetto di recupero.
La terza sezione presenta i Frammenti della terra.
A partire dagli anni Novanta, Ferrigno concilia la ricerca documentale con una più
libera e audace espressione artistica, spaziando dal paesaggio alle archeologie
industriali ad atmosfere intime e di dettaglio, e spingendosi fino a vere e proprie
astrazioni.
Le stesse astrazioni, stilisticamente più consapevoli, si ritrovano nella produzione
recente, i ‘Frammenti della terra’, presentati qui con una serie di dodici fotografie.
Paesaggi di luce e colore che ci proiettano in una dimensione onirica altro non
sono che frammenti di vetro, ingranditi e distorti – come spesso accade per i
ricordi e per i sogni – dall’obbiettivo. Un elemento, il vetro, che ancora una volta
ritorna con una duplice valenza: rappresenta il lavoro e il passato ma è, al tempo
stesso, materia duttile alla sua ricerca artistica e documentale che qui recupera
per proiettarsi in un futuro immaginifico.
“Scatti capaci di restituire – scrive Lorenza Bravetta – la storia di un fotoamatore
che, come molti altri prima e dopo di lui, ha scelto questo linguaggio per
raccontare una storia. La sua e quella di una città, con le piccole e grandi
trasformazioni che, nell’ultimo mezzo secolo, l’hanno segnata”.
Il pubblico è accolto in mostra da Istantaneo. Luigi Ferrigno (12’) il video ritratto
di Luigi Ferrigno realizzato nell’estate del 2023 da Giulia Vannucci, giovane
filmmaker che dal 2020 lavora al progetto “Video Ritratti di Fotografi”, una serie
di video documentari dedicati ad alcuni esponenti della fotografia italiana e
internazionale.
Il film raccoglie con sensibilità poetica i ricordi del fotografo e le testimonianze di
alcune personalità che a vario titolo e in diversi contesti sono state importanti nel
suo percorso.
In occasione della mostra è stato realizzato il catalogo Appunti fotografici. La
Venezia di Luigi Ferrigno (Edizioni b-r-u-n-o.it, Venezia, novembre 2023) con
testi di Lorenza Bravetta, Carlo Birrozzi e Cristina Celegon e un ampio apparato
fotografico di tutte le opere esposte.
Il fotografo
Luigi Ferrigno nasce a Venezia nel 1935, figlio di albergatori che gestiscono un
albergo a Mestre. A sedici anni inizia a lavorare in un importante hotel veneziano
e presto si trasferisce prima a Roma e poi a Napoli lavorando sempre nel settore
dell’ospitalità.
Rientra a Venezia nel 1956 e già dal 1957 diviene socio del circolo fotografico ‘La
Gondola’, dimostrando quindi una passione precoce per la fotografia. Nel 1961
insieme a fotografi più noti quali Gianni Berengo Gardin, Giuseppe (Bepi) Bruno,
Paolo Magnifichi, abbandona il ‘Circolo La Gondola’ e fonda il ‘Gruppo fotografico Il
Ponte’.
In questi anni lascia anche il settore alberghiero e inizia a lavorare in fornace
a Murano per la vetreria di Aureliano Toso prima e per la Effetre Murano
successivamente.
Partecipa a molte mostre fotografiche a partire dalla sua collaborazione alla
Mostra Internazionale Biennale di Fotografia del 1957 e del 1959.
L’Archivio
L’archivio, donato da Luigi Ferrigno alla Fondazione Querini Stampalia nell’estate
del 2021, raccoglie 25.294 immagini e ne testimonia tutta l’attività.
Come qualsivoglia archivio fotografico costituitosi nella seconda metà del
Novecento raccoglie una Sezione analogica, costituita da diapositive, negativi e
fotocolor e una Sezione digitale di circa 3.000 immagini. Luigi Ferrigno ha in questi
ultimi anni digitalizzato i suoi lavori e anche questo prodotto è ora conservato nella
Fototeca digitale della Fondazione.
Nella sua produzione possono essere identificati due principali filoni di interesse.
Un primo periodo vede protagonista Venezia e la sua società, con particolare
attenzione ai mestieri, alla vita quotidiana, agli usi e costumi. Ci sono immagini
di pescatori che vivono in barca, le ‘peate’, enormi barconi condotti da due soli
vogatori, con remi impossibili. Ci sono i giochi in campo dei bambini. I lavoratori
del vetro nelle fornaci centenarie, immagini tanto care al fotografo Luigi Ferrigno.
Istantanee di vita di tutti i giorni, semplici, che rappresentano un importante
patrimonio etnografico e conferiscono all’archivio di Gigi Ferrigno la fisionomia di
uno ‘scrigno’ prezioso per capire meglio la storia contemporanea.
Un secondo periodo, alla ripresa negli anni ’90 della sua antica passione, ha la città
lagunare sempre al centro del suo lavoro, ma il fotografo sposta ora l’attenzione
sulla Venezia monumentale, sulle chiese e le pietre, abbandonando in parte il
bianco e nero e lavorando in diapositiva. Un’indagine finalizzata a documentare
l’esistente, anche in collaborazione con il Servizio della Protezione Civile del
Comune di Venezia.
Oggi Luigi Ferrigno continua a fotografare ed è tornato a raccontare la sua Venezia
‘minore’, la Venezia delle persone, dei mestieri, della vita quotidiana.
La curatrice
Lorenza Bravetta consulente nel campo della fotografia, è attualmente direttore
del Museo Nazionale dell’Automobile e membro del Comitato Scientifico di
Triennale Milano con delega per fotografia, cinema e new media. È stata
consigliere del Ministro della Cultura per la valorizzazione del patrimonio
fotografico nazionale (2017/2018) e fondatore e direttore di Camera, Centro
Italiano per la Fotografia (2015/2016).
Scheda tecnica
Titolo
Appunti fotografici.
La Venezia di Luigi Ferrigno
a cura di
Lorenza Bravetta
promossa da
Fondazione Querini Stampalia, Venezia
con il contributo scientifico di
ICCD Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
In collaborazione con
Fondazione di Venezia
Banca Intesa Sanpaolo
Banca Mediolanum
Venice International Foundation
Inserita nel palinsesto
Le Città in Festa – Comune di Venezia
Luogo
Fondazione QueriniStampalia, Venezia
Date
17 dicembre 2023 – 1 aprile 2024
Orario
Da martedì a domenica, dalle ore 10 alle 18. Chiuso lunedì
Biglietti
La visita alla mostra è inclusa nel biglietto d’ingresso alla Fondazione
QueriniStampalia:
intero € 15; ridotto € 12.
Tutte le domeniche dell’anno i residenti nel Comune di Venezia hanno ingresso
gratuito.
Fondazione QueriniStampalia onlus
Santa Maria Formosa, Castello 5252, Venezia
T. +39 041 2711441 manifestazioni@querinistampalia.org
www.querinistampalia.org
Informazioni per la stampa
Fondazione QueriniStampalia
Sara Bossi
s.bossi@querinistampalia.org
T. +39 041 2711411 M. +39 339 8046499
www.querinistampalia.org