REBECCA HORN
REBECCA HORN (Michelstadt, Deutschland, 1944)
Piccoli Spiriti Blu
Monte dei Cappuccini (Circoscrizione 8)
?? La Chiesa di Santa Maria, illuminata da potenti fari blu, sembra smaterializzarsi e perde il consueto aspetto di edificio conventuale. Si trasforma in una presenza surreale, sospesa a mezz’aria e sovrastata da cerchi di luce. Da lontano, complici il buio e le nebbie che salgono dal Po, le aureole luminose diventano Piccoli Spiriti Blu. Dalla fine degli anni Sessanta si è impegnata in una forma d’arte che travalica i limiti definiti dagli specifici linguaggi tradizionali e che tende ad un coinvolgimento diretto dell’artista e dello spettatore nell’atto creativo. Le sue performance, sculture, installazioni hanno come tema centrale la riflessione sul corpo in tutti i suoi aspetti. Dagli anni ’80 ricorre a macchine e congegni meccanici che, con il loro movimento, portano in vita oggetti inanimati. Talvolta sono costruite con protesi del corpo umano per esprimere il disagio e le inquietudini della nostra società.
??The Church of Santa Maria al Monte dei Cappuccini, illuminated by sparking blue lights, becomes evanescent and loses the usual appearance of a place of worship. It turns into a surreal presence, suspended in mid-air with circles of light surrounding it. From a distance, darkness and mist, as mutual accomplices, rise from the Po, and the bright haloes become Little Blue Spirits. Since the late 60’s, Horn has been working on an art form that goes beyond the defined limits of the traditional languages and therefore tends to a direct engagement of both the artist and the spectator in the creative act. The central theme of her performances, sculptures, installations is a thought on the body in all its aspects. Since the 80’s, she has been using machines and mechanical devices that bring inanimate objects to life thanks to their movement. Sometimes, they are built with prostheses of the human body to express the unease and the fear of our society.