Archi&Tetti – *Pæssæggi urbani*
ovvero Paessaggi, ma anche Passaggi e Passeggi - Collettiva Fotografica
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IL 17 FEBBRAIO 2025 alle ore 18:00 nella sala espositiva del Centro Polifunzionale Studenti dell’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’ (Palazzo ex Poste), in P.zza C.Battisti – Bari
si inaugura
la collettiva dell’Associazione Fotografica e Cinematografica ‘Kaleidos’ – Bari, affiliata alla FIAF
presentata da Raimondo Musolino – docente del Dipartimento Didattica della FIAF
Camillo D’Angelo, Ennio Cusano, Fabrizio Cillo, Federico Cappabianca, Gianni Cenerino, Grazia Carone, Pino Di Cillo, Roberta Giordano, Tiziana Rizzi, hanno curato collegialmente i loro scatti facendo emergere i personali sguardi sull’ambiente metropolitano e non: come esibizione di contemporaneità futuristica, come espressione di un presente pragmatico, oppure ritraendo templi e masserie con gli evidenti e impietosi segni del tempo o, ancora, immagini che raccontano di antichità riportate in vita.
La mostra sarà aperta
dalle 18.00 del 17 febbraio, fino al 22 febbraio 2025
(lun-ven: 09.00-19.00 sab-dom: 09.00-16.00)
SINOSSI
*Passæggi urbani*, ovvero Passaggi, ma anche Passeggi, tra le architetture.
Sembra il sottotitolo di Archi&Tetti, invece è la proposta di un’esperienza.
Nell’esposizione che visiterete, le fotografie non sono disposte “in ordine”, lungo un percorso stabilito dagli autori che parte da A per arrivare a B. Invitiamo piuttosto ad una passeggiata personale che passi attraverso vari contesti, diverse declinazioni dell’universo urbano.
I Passæggi urbani che raccontiamo con questa collettiva ci hanno consentito di mettere in mostra diversi stili e interpretazioni, favorendo punti di vista liberi ed individuali sull’architettura urbana e ex(tra)-urbana.
Emergono sguardi all’ambiente metropolitano come esibizione di contemporaneità, con palazzi dalle linee coraggiose e con materiali moderni, se non futuristici. Chi ha seguito questo intento, propone in mostra splendidi esempi architettonici disegnati da “archistar”, o loro emuli, in giro per l’Europa. Ci si sofferma poi su architetture che sono espressione di un presente pragmatico, legato alla funzionalità abitativa. Infine, ci sono templi e castelli che mostrano evidenti, impietosi segni del tempo.
Da qui parte un itinerario tra le realizzazioni umane nate nelle città di oggi e del passato. Alcune fotografie mostrano architetture che vanno immaginate come parte di un tessuto urbano oggi non più visibile, ma complesso e vivace all’epoca in cui furono realizzate. Altre opere esposte raccontano di un’antichità riportata in vita, come la basilica in fil di ferro, installazione impalpabile e metafisica voluta dalla soprintendenza archeologica di Foggia e realizzata dall’artista Edoardo Tressoldi. Le foto di castelli ci suggeriscono un territorio urbano dipendente e strettamente connesso alle campagne, dalla cui economia traeva sostentamento.
Visitando la mostra, farete anche una passeggiata tra vari modi di intendere la fotografia: il colore, il bianconero, il classico, “l’audace”. Del resto, fotografare ciò che ci circonda è “abbastanza semplice”: le cose stanno lì, persino immobili. Al fotografo viene lasciata libera scelta espressiva, con la possibilità di cogliere il momento giusto, la luce, l’ombra, la posizione, il tempo meteorologico. La libertà di trovare l’ispirazione, dove si incontrano la creatività personale e le suggestioni dei grandi maestri, campioni delle arti le cui opere sono scintille che accendono visioni nel nostro inconscio.
Individualmente abbiamo fatto scelte diverse, abbiamo tentato di creare luoghi o ricrearli con nuove relazioni. A posteriori, guardando l’insieme delle foto, tra le grandi differenze di architetture e di stili fotografici proposti, un elemento, o meglio un elemento assente, è risultato comune ai nove autori: la mancanza di presenza umana. Come se tale presenza, se fosse entrata nell’inquadratura, avesse disturbato una funzione dell’architettura quale elemento di purezza.
Dare un significato alla coincidenza, non cercata, dell’assenza di persone in composizioni fotografiche in cui si celebra una delle massime forme della creatività umana, lo lasciamo a voi, se vorrete. Intanto, noi ci pensiamo su.