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Mostra fotografica “Non è l’America”

di Stefano Pia

Il circolo Contrasti Fotografici è onorato di organizzare la mostra “Non è l’America” di Stefano Pia presso Il Ghetto di Cagliari grazie al consorzio Camù – Centri d’Arte e Musei e il Comune di Cagliari. 

La mostra è visitabile fino al 20 Marzo 2022.

Speriamo che questo sia solo il primo passo per altre iniziative di alto livello, affinchè il linguaggio fotografico diventi sempre più presente e apprezzato. Buon viaggio nel mondo di “Non è l’America”, un mondo fantastico, raccontato da un grande talento sardo.

 

“Sono pietre solitarie, su prati di stagione
Sono luna piena tra nuvole notturne
Sono volti colorati di storie da raccontare
Sono l’armonica suonata dal vento
Sono il mandolino suonato dai rami
Sono tutto e non sono niente, qui l’America è lontana.”

Stefano Pia

 

Dopo aver girato gran parte dell’Italia portando a casa diversi premi importanti Non è l’America, il
2° lavoro fotografico a Kilometro Zero di Stefano Pia, sbarca a Cagliari in una mostra personale
allestita nei locali del “Ghetto degli Ebrei” a Cagliari.
L’esposizione, composta da 20 immagini, è una sintesi del lavoro che Pia qualche mese fa ha
pubblicato come libro e che è già alla sua 2° ristampa.
Una Sardegna autentica, fuori dai soliti stereotipi, che sa di Far west, di campi desolati, di cavalli e
di spine ma anche di vita autentica, dignitosa e semplice. Un classico oramai del fotografo Stefano
Pia, che della ricerca della bellezza del quotidiano ha fatto il suo Nord.
Inaugurazione Venerdì 25 Febbraio alle ore 17:00
Motivazione 1° Premio al 2° Corigliano Fotografia Book Award
La scelta finale del concorso è dovuta oltre alla composizione delle foto e dal soggetto in essere
anche al fatto che fra i lavori giudicati è quello che più si avvicina al concetto di foto-libro, in cui
ogni foto non è mai ripetitiva a se stessa, con una sintesi di racconto non facile, considerato il
soggetto che esso tratta.
Per quanto il titolo si rifaccia al pionierismo americano della corsa verso l’ovest, esso in effetti
racconta quella desolazione di un territorio, quello della Sardegna, che resta ancora oggi terra
dura e difficile (in questo si terra di confine) ed in certi contesti da apparire come tutto si sia
fermato, in cui l’unico segno dell’avvenuto progresso lo si riscontra solo nella presenza delle auto
parcheggiate nell’ area circostante di quella che dovrebbe apparire una fattoria.
Inoltre nella sua semplicità, considerando il luogo e il contesto, traspare una nota poetica pervasa
da una malinconia che tutto avvolge, dando al racconto la sua giusta dimensione da terra di
frontiera. “
Francesco Cito

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