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Città ideali, sui confini dell'ombra

Venerdì 16 Novembre 2012 alle ore 20,00  presso la GALLERIA FIAF – LE GRU di Valverde (Corso Vitt. Emanuele, 214 sarà inaugurata la mostra fotografica personale di Rolando Marini di Perugia dal titolo Città ideali, sui confini dell’ombra”.
La mostra sarà presentata da Giuseppe Fichera (Presidente del Gruppo Fotografico Le Gru), da Santo Mongioì (Direttore Galleria FIAF) e dal Critico Fotografico Pippo Pappalardo.
Visitabile tutti i venerdì (non festivi) fino al 7 dicembre 2012 dalle ore 20:00 alle 22:00.
Ulteriori info su www.fotoclublegru.it
 


 
“Città ideali, sui confini dell’ombra “ 
 
Le immagini di Rolando Marini propongono un discorso fotografico sul significato delle città antiche italiane, idealizzate attraverso i giochi di contrasto tra luce e ombra. Sono il risultato di un’indagine sul rapporto tra visione e illuminazione e più esattamente sulla capacità di trasfigurazione che può essere generata dalle linee di confine tra luci e ombre.   
Si tratta di uno sguardo rivolto alla capacità dei centri storici italiani di esprimere un particolare spirito della convivenza civile e dello spazio urbano: quello spirito che gli artisti del Rinascimento legarono al concetto di  “città ideale”.  
Marini afferma che nel suo lavoro “non vi è alcun intento archeologico o di documentazione delle città; nessun motivo nostalgico”; si tratta di una ricerca espressiva che, in quanto tale, non ha intenti descrittivi. L’indagine fotografica di Marini rivela la inesauribile fascinazione che le città antiche sono in grado di generare, e lo fa attraverso i fasci di luce e i tagli di ombra che attraversano l’ambiente urbano, creando atmosfere sorprendenti che rendono metafisico lo spazio fotografato.
Sulle strade, sulle scalinate e sui muri, il connubio tra luce e ombra sovrascrive altre entità figurative (segmenti e cunei luminosi, fasci di ombra, sottolineature di contorni o nuovi contorni) oppure ridefinisce l’unitarietà delle forme architettoniche, talvolta dilatandole, talvolta spezzandole. A questa trasfigurazione contribuisce una particolare caratteristica delle fotografie di Marini: la mescolanza tra il colore e quella impressione di bianco/nero provocata dai controluce, dal contrasto tra le luci e le ombre, spesso fatte di neri molto profondi.
 

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