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#voltidelvolontariato

2 commenti
#voltidelvolontariato

C’è una sezione del nostro progetto lanciata su Instagram con l’hashtag #voltidelvolontariato, dedicata appunto al genere più antico della fotografia, il ritratto, declinato anche nella versione selfie. Su entrambi, come si sa, sono stati versati fiumi d’inchiostro, e non è certo questo lo spazio per aggiungerne di altro. Piuttosto, ci piacerebbe giocare con il genere, con lo “specchio dell’anima”, e dare un volto ai tantissimi che ogni giorno operano nel silenzio dell’anonimato, lontano dai cosiddetti riflettori, che nel nostro caso equivalgono alla consacrazione fotografica. In attesa dei vostri ritratti e selfies, vi propongo qualche lavoro proprio sui ritratti dei volontari.

Attilio Lauria

Il primo di questi lavori, “Volunteers in Colors”, è stato realizzato da Benetton Comunicazione in collaborazione con United Nations Volunteers (il programma delle Nazioni Unite che da trent’anni si occupa di volontariato nel mondo) in occasione dell’Anno Internazionale del Volontariato, celebrato nel 2001.

In questa campagna, fotografata da James Mollison, uno dei giovani creativi di Fabrica, i volontari diventano ‘persone reali’, con un volto e una propria fisicità; durante la fase di ideazione della campagna, Fabrica ha studiato vari modi di essere volontari nel mondo di oggi, concentrandosi su aspetti meno consueti, e mostrando che si possono dedicare il proprio tempo ed energie agli altri anche nel senso di un auto-miglioramento, oltre che per il raggiungimento una migliore qualità di vita. Tra i protagonisti un ex membro di una gang di strada, che porta ancora il segno della sua vita passata tatuato sulla sua pelle, e che ora combatte contro la violenza; un giovane avvocato che promuove e difende i diritti umani; un travestito che distribuisce preservativi tra prostitute; un anziano ballerino di tip tap che intrattiene residenti in case di riposo. Arrivano da ogni nazione del mondo, hanno background diversi, sono giovani o meno giovani, ma hanno in comune lo stesso impegno per i più deboli e per la sofferenza.

  1. Donna Jones e The Pepper Steppers, americana; Ballerini volontari di tip-tap che si esibiscono in case di riposo
  1. Nelson Gómez (aka Melissa Simpson), guatemalteca; Volontari distribuzione di preservativi alle prostitute
  1. Soledad Condore, cilena; Volontario delle Nazioni Unite per i diritti umani
  1. Marianna Handler, tedesca; Responsabile volontari spiaggia per nudisti
  1. Naya Joffre, svizzera; Volontariato con i bambini di strada del Guatemala
  1. William ‘Weazrock’ Huezo, salvadoregna; Volontariato ex membro di una banda, lavora contro la violenza
  1. Sara Lewal, afgano; Volontari per bambini disabili
  1. Pedro Pérez, colombiano; Volontario delle Nazioni Unite per i diritti umani
  1. Matthew Green-Latkins, americana; Infermiera volontaria in una chiesa con una grande comunità di gay e lesbiche
  1. Tajidin Agah, afgano; Responsabile volontari di un campo profughi

 

Ecco un’altra campagna dove i volontari “ci mettono la faccia”, realizzata dal CESVOV, Centro Servizi Volontariato della Provincia di Varese, e intitolata “il volontariato è come…”: una buona idea, non vi pare?! 😉

Al prossimo post con altri lavori sui ritratti…

www.cesvov.it/

  1. Ciao!

    …io ho consigliato agli autori che seguo come tutor, di inserire nelle immagini che proporranno per il progetto anche una foto in cui – in qualche modo – compaiano anche loro con il proprio volto/selfie, o a figura intera, a ricordare il ruolo di “volontari tra i volontari”, un po’ come gli autoritratti che i pittori inserivano nel contesto dello scenario rappresentato…

  2. Attilio Lauria says:

    Ciao Walter, ottimo consiglio! il senso è proprio quello che indichi tu, ricordare – anche a noi stessi – il nostro ruolo di volontari culturali… questi ritratti andranno a comporre così un progetto nel progetto…

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