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Mario Dondero e il volontariato

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Mario Dondero e il volontariato

“Per me Emergency è un esempio ammirevole di umanità, di serietà, di bellezza”, ed era una realtà che conosceva bene Dondero, quella di Emergency. Ed è con un lavoro sul volontariato che vogliamo ricordarlo, questo “partigiano delle cause migliori”.

Attilio Lauria

René Burrì disse: “Ho visto delle cose atroci e in quei momenti mi sono detto: attenzione vecchio mio, oltre a vedere le cose bisogna anche guardarci dentro, con queste immagini si può anche gettare polvere negli occhi”.

“Una frase che dovrebbe essere impressa nella mente di ogni fotografo, di ogni photoeditor, di ogni direttore di giornale – scrive sul suo blog il giornalista Maso Notarianni, marito di Cecilia Strada, dal quale abbiamo tratto queste note -; ecco, nelle foto di Mario non c’è quella polvere. Che siano scattate in Afghanistan o a Palermo, dove Emergency ha un poliambulatorio, quel che viene gettato negli occhi di chi osserva i suoi lavori è semplicemente la speranza di riscatto dopo la catastrofe della guerra, della migrazione, della miseria che hanno colpito i pazienti stranieri o italiani dell’associazione. Negli occhi di chi guarda le foto di Dondero vien gettata la tenacia, la caparbietà di una umanità che non ha scordato cosa significhino la solidarietà, l’uguaglianza e fratellanza nonostante le tragedie che ha incontrato.

Le foto di Mario ci dicono che un altro mondo non solo è possibile, ma è anche molto più bello, forte ed emozionante del nostro. E i suoi racconti di vita e di Storia ti diventavano indispensabili come il suo lavoro, perché, come diceva lui stesso, “i fotoreporter sono parte integrante del processo informativo e devono essere partecipi delle lotte comuni, soprattutto in una situazione di dominio autocratico dell’informazione. Non devono mai dimenticare che il loro lavoro è indispensabile al racconto della vita e della storia”.

Ecco, Mario questo certamente non lo ha dimenticato mai. E pochi sono stati capaci come lui, nella storia della fotografia di rendere comprensibile l’importanza di quella parte di ogni donna e di ogni uomo, che si può e si deve trovare in ogni luogo del mondo, che sia Parigi, l’Africa, l’Afghanistan o Palermo e che grazie alle sue fotografie in tanti hanno trovato anche dentro loro stessi: la parte buona. Quella che ti fa scegliere, che ti fa diventare partigiano, che fa odiare l’indifferenza. E questa è la ragione di fondo per cui Emergency e Mario Dondero si sono a un certo punto trovati: la partigianeria.”

Dondero realizzò un lavoro sul Poliambulatorio di Emergency a Palermo, aperto dall’aprile 2006, dedicato ai migranti, ma non solo a loro. Da chi è senza permesso di soggiorno e ha paura di incontrare la polizia negli ospedali pubblici, a chi il permesso ce l’ha, ma “non si sa mai”, a chi, italianissimo, per una ragione o per l’altra non riesce a godere dei propri diritti nel servizio pubblico. Nei primi sei anni di attività il Poliambulatorio ha effettuato più di 51mila visite a pazienti provenienti da oltre 70 diversi paesi. Medici, infermieri, mediatori culturali, pazienti: sono loro i protagonisti delle fotografie in bianco e nero di Mario Dondero, che partendo dal contesto cittadino di Palermo accompagnano il visitatore nell’attività quotidiana del Poliambulatorio di Emergency.

 

 

 

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