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Terremoto: con lo sguardo di rondini invisibili

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amatriceOsservare a distanza contraddice l’assioma del fotogiornalismo. Ma ci si può ricredere. Rocco Rorandelli lo scorso dicembre riprese dall’alto i migranti che dalla Grecia a piedi volevano raggiungere la Germania. Allontanava il punto di vista e sceglieva il drone.

Perché? Rorandelli (nato a Firenze nel 1973) è figlio di un papà italiano e di una mamma originaria del Bronx. E’ padre di due gemelli, marito di una donna indiana e abita a Roma. Lui, un biologo marino e un fotografo professionista, sa che la Terra e di tutti. Non è un caso che il collettivo di cui è cofondatore, e che si fregia di riconoscimenti internazionali, si chiami Terra Project. Il drone, che si arrestava sulla lunga coda sinuosa sarà composta da chi aveva lasciato la propria terra, rimandava a qualcosa di atavico e suffragava una tesi: migrare verso altre opportunità è parte della nostra storia di umani. Non poteva mancare questo appuntamento con la Terra. Lo fa per il Corriere con un drone: “Un papà e suo figlio evacuati dal loro paese mi hanno chiesto di sorvolarlo per sapere se la loro casa c’era ancora” racconta. Collalto è meno colpito di altri, la loro casa è la. E noi come rondini invisibili partecipiamo così a un altro episodio della nostra storia.

© Chiara Mariani, Corsera

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