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“My mother is beautiful” #MMIB

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“My mother is beautiful” #MMIB

Si può dire che la madre sta al nucleo familiare come il volontario sta alla società? Certo, è una forma di amore diverso quello che li anima, ma se il gesto è comunque espressione di dedizione e altruismo, allora il paragone non è poi così peregrino… e del resto, dal punto di vista del ruolo sociale, entrambe le figure suppliscono sempre più spesso al progressivo arretramento dello stato sociale.

Come scrive Giuseppe Frangi nella cover story del magazine “Vita”, “c’è bisogno, c’è voglia di mamma in quest’Italia che timidamente prova a mettere il naso fuori dal tunnel della grande crisi”, e non si tratta, come spiega, di un soprassalto edipico, ma della “voglia di essere di nuovo generativi”, citando poi papa Francesco: “individuo vuol dire ‘che non si può dividere’, le madri invece si dividono. Sono il prototipo della persona che si dona, che si apre all’altro”.

Forse allora, e soprattutto oggi, non bisogna andare troppo lontano per dire quel “Grazie!” di cui parla Pippo Pappalardo…

Attilio Lauria

(My mommy in beautiful è  la continuazione digitale di un progetto di Yoko Ono iniziato nel 2004 come installazione  per la Biennale di Liverpool, ed è l’invito a raccontare con gli hashtag #mmib e #mymommyisbeautiful su Twitter e  Instagram  le proprie mamme il 10 maggio)

Per le foto © rispettivamente Dorothea Lange, Gillian Wearing, Hannah Höch, Sophie Calle, Frans Lanting, Barbara Kruger, Gertrude Kasebier, Ketty La Rocca, Cindy Sherman, Yoko Ono (da: “MadRE”, progetto di Sophie Calle attualmente allestito presso il Castello di Rivoli (TO); “La grande madre”, Palazzo reale di Milano dal 26 agosto 2015; “My mother is beautiful”, call-to-action, 10/05/2015)

  1. Massimo Pascutti says:

    Sicuramente il ruolo della madre è forse uno dei punti fermi della nostra società e certamente il parallelismo fra madre e volontario non è peregrino: entrambe le figure donano disinteressatamente la propria opera per il raggiungimento del bene altrui, anche se sicuramente il valore della presenza materna è a 360° , mentre quello del volontario è limitato ad un settore più ristretto. L’idea celebrativa di Yoko Ono è quindi quanto mai opportuna e interessante , come lo è il progetto MadRE di Sophie Calle presente al Museo di Rivoli

  2. Orietta Bay says:

    Un interessantissimo progetto dal titolo “Quale Madre” è stato realizzato in più sessioni dai soci del Fotocineclub di Recanati che nel 2012 ha avuto massima visibilità al Festival di Sassoferrato Face PhotoNews. Un lavoro a più voci e quindi a più sfaccettature per esaltare il valore e la forza dell’amore materno che supera difficoltà e barriere e si esprime in mille modi.

    Sono concorde nel sentire un legame tra madre e volontariato, anche se con la diversa proporzione, perché prevede in tutte e due le figure il fare a favore senza chiedersi se ci saranno ritorni, seguendo un desiderio del cuore.

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