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Quando i volontari usano la fotografia

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Quando i volontari usano la fotografia

Tra le diverse cose di cui ci occuperemo sul nostro blog, presenteremo alcune realtà che operano nel volontariato: iniziamo dall’associazione culturale I Buffoni di corte ONLUS (www.ibuffonidicorte.it), costituita a Torino nel 2008, un luogo di incontro tra arti intese come strumento di integrazione sociale e di partecipazione tra gli individui, dove ognuno compie un percorso di ricerca e scoperta delle proprie abilità espressive ed artistiche, acquisendo anche una maggiore consapevolezza delle proprie capacità creative e relazionali.

 

Tra le numerose attività proposte, l’Associazione organizza laboratori dedicati a persone disabili, tenuti da professionisti, con la collaborazione di educatori e volontari, tra i quali un laboratorio di fotografia, il Laboratorio Mirino. Il Laboratorio, attualmente composto da 4 persone disabili, 4 volontari e un conduttore, fotografo professionista, prevede un programma calibrato sulle capacità individuali dei singoli partecipanti: attraverso l’introduzione dei primi rudimenti della tecnica fotografica, si consente ai partecipanti di interpretare in modo personale e soggettivo paesaggi, ambienti e figure. Grazie a questo breve percorso introduttivo, si cerca di stimolare e rafforzare la capacità di concentrarsi sui dettagli e sulla disposizione degli elementi nello spazio, per imparare a cogliere quegli aspetti della realtà ai quali normalmente non si presta attenzione, abituando a vedere le cose in modo diverso. Solitamente il gruppo, con un’attività di brainstorming, decide insieme al conduttore una tematica da analizzare e da sviluppare, cercando di trasferire al pubblico il messaggio e le emozioni immaginate in fase di elaborazione.

Tra i numerosi progetti, particolarmente interessante per i suoi esiti visuali è quello sfociato nella mostra “Gli invisibili”, che racconta una condizione cui nessuno è estraneo: donne, uomini, adolescenti, raffigurati per le strade di Torino, che affrontano il disagio della solitudine. Persone immerse in una società dai ritmi frenetici, circondati dalla folla, ma sole.

Attilio Lauria

Conduttore del Laboratorio: Luca Nicolino, fotografo professionista

Fotografi: Elisabetta Ambrosio, Valentina Calcagno, Carlotta Cannariato, Martina Cannariato, Celine Cusanno, Nicolò Ghidoni, Giovanni Ghio, Federico Immediata, Luca Luongo, Debora Masiero.

Tutte le foto © dei rispettivi Autori, Cortesia degli Autori, I Buffoni di corte ONLUS

  1. Giancarla Lorenzini says:

    Un bellissimo lavoro, ben pensato e composto. Il ritratto della nostra società cosiddetta “civilizzata”.

  2. isabella tholozan says:

    Sentirsi soli nella folla è una precisa visione metaforica del nostro tempo, in quest’opera, gli stessi volontari trovano un’intensa espressività per descrivere la loro vocazione di volontari al servizio degli altri.
    Così il cerchio si chiude.

  3. Mi piace la scelta compositiva che sfrutta il “negativo” per rendere visibile l’invisibile e viceversa. Il mosso rende bene la sensazione del “mondo che gira intorno” senza dare la possibilità di entrarci in contatto.
    Bel lavoro di squadra.

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