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Testimonial SAMSUNG: Raoul Iacometti

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Testimonial SAMSUNG: Raoul Iacometti

Oggi è la volta di Raoul Iacometti, un altro dei dieci Testimonial SAMSUNG di Tanti per Tutti, e Autore dell’Anno FIAF 2015.

Attilio Lauria

Ciao Raoul, stai lavorando da molto tempo a questo progetto, puoi già tracciare un tuo primo bilancio personale di questa esperienza?

Tanti per Tutti non è solo il titolo di un bellissimo progetto, è lo spirito reale di chi dedica parte del proprio tempo libero e non al volontariato, di chi – meravigliosamente – si adopera per gli altri. Questa nuova avventura fotografica, a mio parere, si sta rivelando un vero e proprio viaggio interiore, una sorta di percorso personale all’interno di più realtà e situazioni che avevo finora toccato sporadicamente.

Nella realizzazione del lavoro hai incontrato delle problematiche particolari?

Sto portando avanti il lavoro aiutato e sostenuto tecnicamente dalle associazioni stesse, cercando di vivere il più vicino possibile ad esse. Associazioni che assistono e operano nel campo della distrofia muscolare, sindrome di Down, schizzofrenia e autismo, e di altre patologie degenerative come l’UILDM Monza e Unitalsi Monza, collaborazioni per le quali ringrazio tutti i volontari, e in particolare Francesca Zocca, Gigi Merlini, Rosella Panzeri e Paolo Broggio. Ho partecipato alle loro riunioni, alla consegna dei compiti e al loro essere presenti al cento per cento per gli altri, instancabilmente e con ottimismo e speranza che ai loro assistiti porta tanto aiuto e giovamento. 

Ci sono dei consigli che ti senti di dare a chi ci legge per affrontare questo progetto?

Il volontariato non è solo per chi si occupa di assistenza socio-umanitaria, esistono moltissime altre forme di questa attività a favore del prossimo e sicuramente non meno importanti, anzi, come quelle riportate sul blog dedicato al progetto: organizzazioni del tempo libero, cultura e sport, protezione civile, educazione e ricerca, ambiente, tutela dei diritti, cooperazione e solidarietà internazionale… e questi non sono che alcuni esempi dai quali si può partire. Credo che la sensibilità personale e il gusto e la passione per la fotografia come mezzo di comunicazione possano dare l’input giusto per approcciare al tema che più riteniamo idoneo per noi stessi e per gli altri e di conseguenza svilupparlo al meglio. Gli argomenti per questo progetto sono molti, se iniziassimo tutti noi a svolgerne una piccola parte già sarebbe un grande risultato e ciò contribuirebbe a far diventare questo viaggio un viaggio di sola andata e con biglietto senza scadenza, migliaia di occhi e di cuori che darebbero maggior risalto a chi altrimenti – e in alcuni casi – rimarrebbe sconosciuto alla massa nonostante l’utilità del proprio lavoro.

Grazie Raoul!

Raoul Iacometti ha usato una SAMSUNG NX500

 

  1. Andrea Angelini says:

    Raul Iacometti ci presenta una serie di immagini di grande intensità. Uno sguardo diretto al gesto del volontario che penetra nella nostra coscienza e riesce a scuotere la nostra anima.
    In particolare mi ritrovo emotivamente a condividere quello splendido abbraccio del volontario con il disabile che deve alzarsi dal letto. Qualcuno potrebbe pensare che si tratta di un “semplice” abbraccio!
    Un “semplice ” abbraccio che purtroppo la nostra società ha dimenticato pur essendo molto facile da regalare al prossimo.
    Un gesto che, come in questo caso, non è solo auto fisico, ma risulta essere sopratutto un aiuto psicologico, morale, umanitario. Un aiuto che non è unilaterale ma bilaterale. Un gesto gratuito che dovremmo regalare sopratutto a noi stessi.
    Spesso invece diventa impossibile per tanti di noi superare quella cortina minimale di aria che separa noi ed il prossimo. Difficoltà che si eleva esponenzialmente se ci troviamo di fronte a qualcuno che la nostra società chiama erroneamente “diverso” o “diversamente abile”.
    Quanto è diventato difficile abbracciare una persona!
    Infrangere lo spazio vitale che ognuno di noi ha creato attorno a se e che spesso diventa un confine invisibile, invalicabile. Un confine mentale che pensiamo sia impossibile da valicare ma ….. la prima volta che lo riusciamo a superare ….. ci accorgiamo che è solo una ridicola fissazione della nostra mente …. che sono solo piccole manie di un “normal” dotato che forse tanto “normale” non era.
    Perdiamoci in questo abbraccio che ci mostra Raul. Proviamo a superare i nostri complessi. Torniamo a respirare l’odore del copro, a sentire quel cuore che batte sul nostro petto, a percepire il calore del prossimo che abbracciamo ……… in quanto non è altro che un nostro fratello. Non ci costa niente, ne possiamo solo gioire, possiamo solo arricchire la nostra anima!
    Tanti per Tutti mi sta aiutando ad eliminare questa distanza, questa barriera invisibile, a non avere preconcetti, a vedere l’anima prima del corpo.
    Mi ha fatto capire che, se davvero esistono, i “diversi ” siamo noi che non abbiamo occhi per vedere oltre quelle smorfia o maschera di dolore che nascondono la vera natura del nostro prossimo.
    Credo che Tanti per tutti non sia stato solo un progetto fotografico ma sia stato sopratutto una grande terapia di gruppo che ci ha aiutato a superare alcuni preconcetti che stanno distruggendo la nostra stanca “civiltà”, la nostra ricerca della perfezione e dei falsi ideali che non promette altro che la desertificazione delle emozioni.
    In una società in cui ci dimentichiamo di abbracciare i nostri cari, in cui vediamo diversità ovunque, in cui la sola idea di avvicinarci ad una persona per dare un semplice abbraccio ci riempie di complessi e di timori, probabilmente, come sempre accade per rinvigorire un deserto emozionale, abbiamo bisogno di farci scrollare da una o più fotografie.
    Spero proprio che Tanti per Tutti possa essere la giusta medicina.
    Questa immagine di Raul non è solo una eccezionale fotografia ma diventa lei stessa terapia per tutti noi.
    Grazie Raul e complimenti per il tuo lavoro TpT.

    • Grazie Andrea, hai usato delle bellissime parole. Toccanti. Credo anch’io che un “semplice” gesto come un abbraccio sia importantissimo.
      Purtroppo non tutti i muri crollano con facilità, ma abbiamo costanza e tenacia, quindi tutto è possibile… col tempo…
      Grazie ancora e un abbraccio!!
      raoul

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