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IL MESE DELLA FOTOGRAFIA – Bolzano

IL MESE DELLA FOTOGRAFIA 2024

Viaggio nel fotogiornalismo

Fotografie di Mario Dondero

Inaugurazione: 1 marzo 2024 ore 18.00
Periodo esposizione: 01 – 23 marzo 2024
LuogoCentro Trevi – TreviLab,  Via Cappuccini 28 – Bolzano
Orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 09:00 alle 18:00

INGRESSO LIBERO
Per maggiori info scrivi qui

Negli ultimi anni, grazie al “Mese della fotografia”, abbiamo avuto modo di incontrare numerosi fotografi italiani. Quasi tutti hanno espresso la loro difficoltà a continuare il mestiere di fotoreporter, soprattutto a causa delle trasformazioni che negli ultimi tempi hanno cambiato il modo di fare comunicazione, inclusa la perdita di riferimenti editoriali che prima pubblicavano e finanziavano il loro lavoro.

Tuttavia, la crisi attuale del fotogiornalismo è in gran parte legata a diversi fattori. In primo luogo, la transizione verso il digitale ha trasformato radicalmente il panorama dei media, rendendo più semplice la condivisione immediata delle immagini ma generando al contempo un sovraccarico di informazioni visive. Inoltre, internet ha cambiato in modo radicale l’accesso all’informazione. Le notizie si avvicendano in modo sempre più veloce, i video stanno sostituendo le fotografie e sono sempre più utilizzati per documentare un avvenimento: ci si ferma sempre meno a guardare e riflettere sulle immagini.

Un’altra questione che il fotogiornalismo si trova ad affrontare è la crescente sfida dell’attendibilità e dell’etica, ovvero quello che per il mondo digitale è la comparsa dell’intelligenza artificiale. La manipolazione delle immagini è diventata più semplice e la diffusione di fake news attraverso l’uso di fotografie manipolate può compromettere la fiducia del pubblico nel giornalismo visuale. La lotta per preservare l’integrità del fotogiornalismo è comunque in corso, poiché la società continua a navigare tra una sovrabbondanza di informazioni e una crescente necessità di una narrazione visiva autentica e accurata.

Questi avvenimenti ci hanno portato a riflettere se non fosse il caso di tornare a quella che è stata l’origine della fotografia di reportage in Italia. Da qui il desiderio di incentrare il prossimo “mese della fotografia” sul fotogiornalismo italiano e sulla sua storia, anche attraverso la testimonianza diretta di alcuni dei suoi più illustri protagonisti.

Dedicare la mostra fotografica a Mario Dondero, poter rendere omaggio a un fotografo che ha contribuito in modo significativo a documentare gli avvenimenti storici, sociali e culturali del nostro Paese nel secondo dopoguerra è stato per noi un piacere, oltre che un onore.

L’essenzialità delle sue immagini, l’assenza di effetti speciali, una naturale empatia verso i soggetti che riprende: sono questi i tratti distintivi che abbiamo apprezzato e accostano Mario Dondero alla fotografia che più amiamo.

Il fotogiornalismo italiano del dopoguerra ha svolto un ruolo significativo nel documentare e raccontare gli avvenimenti storici, politici, sociali e culturali del paese, il boom economico degli anni ‘50 e ‘60, le proteste degli anni ‘70, e i cambiamenti socioculturali degli anni ‘80 e ‘90.
Sono stati molti i fotogiornalisti italiani che hanno contribuito in modo significativo a documentare la storia d’Italia attraverso le loro immagini.

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Le serate del fotoreportage

Per le serate successive all’inaugurazione della mostra di Dondero, quindi, abbiamo invitato a Bolzano due grandi protagonisti della seconda metà del Novecento: Uliano Lucas e Ferdinando Scianna. Avremo l’onore e il privilegio di ascoltare la loro esperienza e scoprire i loro lavori più significativi. Inoltre, il legame di amicizia tra i nostri due ospiti e Mario Dondero ci permetterà di avere una visione più approfondita del grande maestro della fotografia documentaristica italiana. Termineremo il nostro “mese della fotografia” con un giovane fotogiornalista che rappresenta il possibile futuro di questo affascinante mestiere: Matteo Bastianelli.

Matteo è un fotografo, ma anche filmmaker, conosce e utilizza tutti gli strumenti più innovativi per lavorare al meglio nella nuova frontiera della comunicazione.

Nonostante queste sfide, il fotogiornalismo rimane un mezzo potente per dare voce alle persone e alle comunità colpite dalla crisi, per informare il pubblico e per ispirare azioni e cambiamenti. Gli occhi del mondo rimangono puntati sulle immagini che documentano la realtà delle situazioni di crisi, spingendo i fotogiornalisti a trovare modi innovativi per superare le sfide e continuare a raccontare storie significative.

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