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OUT OF THE STUMP ROT, SOMETHING – Benedetta Casagrande

Inaugurazione sabato 28 giugno, dalle 11.30 - Laboratorio di Cultura Fotografica Città della Pieve

“Out of the stump rot, something” di Benedetta Casagrande

Inaugurazione sabato 28 giugno, dalle 11.30
Luogo: Città della Pieve presso il Laboratorio di Cultura Fotografica in via Francesco Melosio 20/26.

Orari di apertura: Gio – Sab: 10.00 – 13.00 | 15.30-19.30 Dom: 10.00 – 13.00

Siamo felici di presentare in mostra il nuovo lavoro di Benedetta Casagrande, sviluppato per il nostro Laboratorio di Cultura Fotografica di Città della Pieve durante il 2025.
In “Out of the stump rot, something” (Dal marcio del ceppo, qualcosa), Benedetta Casagrande esplora la componente non-umana che costituisce il territorio in cui si colloca Città della Pieve, osservando e immergendosi nella rete di relazioni che fioriscono e abbondano al suo interno; le interconnessioni tra piante, animali, batteri, minerali e corsi d’acqua. Raccogliendo argilla, foraggiando piante, realizzando soluzioni di camera oscura a base vegetale e creando rituali notturni nel camino, l’artista realizza opere che non solo sono rappresentative del territorio, ma che sono materialmente realizzate e sviluppate in collaborazione con le risorse donate dallo stesso. Tramite visioni microscopiche e slittamenti tra specie, luoghi e materie in cui i confini geografici e materiali si dissolvono, Out of the stump rot, something da forma ad una natura disorientante, autonoma e vitale.

Benedetta Casagrande è una artista, scrittrice e curatrice che lavora con la fotografia. Si laurea in Fotografia alla University of Brighton (2016) e in Art History and Museum Curating with Photography alla University of Sussex (2019). A partire da un approccio teorico in ambito ecologista e di critical studies, Casagrande usa la fotografia per indagare il paesaggio nelle sue componenti fisiche, umane e non umane, e la nostra capacità di relazione con esso, evidenziando la relazione tra materiali e rovina ambientale. È vincitrice del Premio Luigi Ghirri (2024) e del FE+SK Book Award (2024), ed ha ricevuto la menzione speciale dalla giuria alla XIII edizione del Premio Francesco Fabbri. Il suo primo libro, “All things laid dormant” (Skinnerboox, 2024) è finalista nel Arles Authors Book Award e nel Singapore International Photography Festival Book Award. Il suo lavoro è esposto in rilevanti istituzioni nazionali e internazionali, tra cui Photo Ireland (Dublino, 2019), 副本 INSTANCE (Shanghai, 2021), Fotografia Europea (Reggio Emilia, 2024), Photo Brussels (2024), e Triennale (Milano, 2025).

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